«Posti a rischio nelle Comunità montane»

15 Aprile 2013

L’AQUILA. «La legge regionale sul riordino territoriale che sopprime le Comunità montane per sostituirle con le Unioni di comuni, oltre ad incontrare enormi difficoltà nell’organizzazione del nuovo...

L’AQUILA. «La legge regionale sul riordino territoriale che sopprime le Comunità montane per sostituirle con le Unioni di comuni, oltre ad incontrare enormi difficoltà nell’organizzazione del nuovo ente gestore, che ne hanno finora rinviato l’applicazione almeno al mese di luglio, sta mostrando anche altre gravi lacune». Ad affermarlo è Goffredo Juchich, segretario comunale di Rifondazione comunista. «Se i lavoratori della cooperative sociali che hanno in appalto i servizi vivono in apprensione nell’attesa di capire a quali capitoli di bilancio regionali le Unioni comunali attingeranno per far sopravvivere la rete sociale, in queste ore si registra anche la preoccupazione dei dipendenti delle Comunità montane che temono discriminazioni nell’applicazione della legge. Legge che», sostiene l’esponente del Prc, «prevede il riassorbimento del personale solo per chi aveva un rapporto stabile con le Comunità montane prima del 2008.Molti lavoratori sono stati, invece, stabilizzati solo nel 2010. Diciamo basta a questa “macelleria e chiediamo che tutte le unità lavorative in organico e in esternalizzazione possano continuare a svolgere le proprie funzioni».

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