Precari fanno occupazione nella stanza di Cialente

La protesta dei lavoratori del Comune al terzo giorno di mobilitazione Innocenzi (Fp-Cgil): «Ormai ci siamo stancati dell’atteggiamento dell’ente»

L’AQUILA. Al terzo giorno di mobilitazione, la protesta è esplosa. I dipendenti precari del Comune, che da lunedì presidiavano l’esterno di Palazzo Fibbioni, hanno deciso di occupare la stanza del sindaco Massimo Cialente.

L’iniziativa, a sorpresa, è stata intrapresa ieri pomeriggio da una trentina di lavoratori, su 60 che attendono la proroga dei contratti a tempo, in scadenza a fine mese. Un’occupazione pacifica, con il sindaco che ha continuato a fare il suo lavoro seduto alla scrivania, che si è prolungata per tutta la notte.

«Ci siamo stancati», ha commentato il segretario della Fp Cgil Rita Innocenzi, «dell’atteggiamento assunto, in merito a questa vicenda, dall’amministrazione comunale. Non vogliamo che 60 famiglie siano tenute in ostaggio, in attesa che da Roma arrivi il parere richiesto dal Comune. Il 30 settembre, se non cambia nulla, 60 lavoratori precari, assunti dopo il sisma e che si occupano di servizi essenziali per la città, vanno a casa. Purtroppo, ci pare che anche all’interno della stesso Comune ci siano voci ostative alla risoluzione positiva di questa vertenza. E per questo abbiamo deciso di occupare la stanza del sindaco».

Tutto ruota intorno al quesito che l’amministrazione ha posto al ministero del Lavoro, per spiegare la situazione dei precari aquilani e chiedere se si può procedere con la proroga dei contratti: «Qualsiasi risposta arriverà da Roma», aggiunge Innocenzi, «dovrà essere letta a favore di questi dipendenti. Finora abbiamo assistito al contrario. La circolare Madia dice una cosa, il Comune non la applica, visto che il dirigente del settore continua a esprimere parere negativo».

La vicenda si è complicata quando l’amministrazione comunale, appellandosi ai dettami del Jobs Act, ha deciso di non rinnovare i contratti alle educatrici degli asili nido, chiudendone due. Ma il problema riguarda tutto il personale che dal 2009, e anche prima, lavora a tempo determinato all’interno dell’ente. Nonostante la proroga dei contratti sia stata inserita nel decreto Enti locali tramite un provvedimento della senatrice del Partito Democratico Stefania Pezzopane, l’amministrazione starebbe caldeggiando, secondo precari e sindacati, un’interpretazione restrittiva della riforma del lavoro.

Romana Scopano

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