LA PROTESTA

Precari verso il licenziamento

Lettera a Napolitano degli addetti all’emergenza sisma

L’AQUILA. Sul maxi-emendamento al decreto Sviluppo, meglio conosciuto come Legge Barca, si esprimono i lavoratori precari abruzzesi, da 3 anni in servizio per l’emergenza sisma Abruzzo, a seguito di selezione pubblica, e ora a rischio licenziamento. Lo denunciano in una lettera aperta indirizzata, tra gli altri, al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, e allo stesso ministro Barca, in cui esprimono fondata preoccupazione per il loro futuro lavorativo che, al momento, non sembra essere in alcun modo garantito da interventi istituzionali come avvenuto in casi analoghi con concorsi riservati presso il Dipartimento della Protezione Civile nazionale o alla Regione Molise, dove sono state valorizzate e tutelate le esperienze professionali maturate. Al contrario nell’emendamento presentato dal ministro Barca emerge un’eccessiva apertura concorsuale “a favore del personale che abbia maturato un’esperienza professionale di almeno un anno nell’ambito dei processi di ricostruzione a fronte di una esigua percentuale di riserva, non superiore al 50%, del tutto sfavorevole ai “collaboratori particolarmente qualificati”, reclutati a seguito di specifica selezione pubblica nell’anno 2009 per il Sisma Abruzzo. «In particolare –– si legge nella nota – stupisce anche che nell’ottica del rigore, della buona amministrazione e della meritocrazia che sembrano essere i principi cardine dell’attuale Governo Monti, si decida di porre sullo stesso piano, ai fini concorsuali, il personale già vincitore di “selezione pubblica” e quello assunto “per chiamata diretta”, ovvero a carattere fiduciario. Non è chiaro, inoltre, se l’inciso “processi di ricostruzione” di cui al citato articolo 67-ter ricomprenda anche l’esperienza in ambito emergenziale, oppure faccia riferimento esclusivamente a quella nella ricostruzione; dubbi nascono, altresì, dalla mancanza di specifiche indicazioni in merito alla Regione di riferimento, alle province interessate, alle strutture commissariali, visto che in tutta Italia diversi sono gli Uffici dei Commissari Delegati istituiti a seguito del verificarsi di eventi calamitosi»

ASM. «L'azienda non paga gli stipendi e ci avvisa con un volantino». La protesta arriva dall'Ugl e riguarda i dipendenti dell'Asm, l'azienda dei rifiuti, che ieri mattina non hanno trovato in banca stipendio e quattordicesima. «Non è mai accaduta un cosa simile», dicono Filippo Cerasoli ed Elia Serpetti del sindacato Ugl. In serata poi è arrivato un altro avviso dell'Asm, in cui veniva spiegato che stipendi e quattordicesima saranno accreditati lunedì, «per motivi non imputabili all'azienda».