Prefettura, ritorno in centro

La Iurato: sarà un segnale per la rinascita della città

L'AQUILA. «Sono qui per dare il mio contributo al processo di ricostruzione. Sarà indispensabile il coinvolgimento di tutte le istituzioni, ma il mio impegno sarà totale». Così ha esordito il neo prefetto Iurato alla sua prima conferenza stampa.

«Con la mia tenacia» ha aggiunto Giovanna Maria Iurato «spero di poter dare un segnale di rinascita soprattutto ai tanti cittadini logorati da questa tragedia». E un primo passo in questa direzione dovrà essere, per il neo prefetto, la rivitalizzazione del centro storico, «a cui vogliamo concorrere con il ritorno lì dei nostri uffici, in una sede che abbiamo già individuato ma che ufficializzeremo dopo aver condiviso il progetto con i miei superiori. Ieri, al mio arrivo, ho provato un grande dolore nel vedere il centro storico così martoriato e inanimato».  Quindi la questione delle «nuove» competenze della Prefettura, ora che la fase emergenziale è finita.

«Sono abituata da sempre a fare un gioco di squadra» ha chiarito la Iurato. «Già ieri, alla riunione del Comitato provinciale per l'ordine pubblico, si è parlato della necessità di un cambio di passo e di una rivisitazione delle competenze, tenendo conto proprio della fine della fase dell'emergenza. Cosa certa, però, è che eserciterò le mie competenze e che lo farò senza invasioni di campo. Il tutto mantenendo anche i compiti di mediazione e coordinamento che spettano ai prefetti». Snocciolati anche alcuni dati sulle certificazioni antimafia (11 i provvedimenti interdittivi su 1.889 imprese censite). 

Quindi, la parola è passata ai giornalisti presenti alla sala stampa della Scuola della finanza che ospita la Prefettura. Tante le domande, a cominciare dalla presenza del suo nome in quella lista dell'imprenditore Anemone coinvolto nell'inchiesta sugli appalti del G8. «Leggere sui giornali della mia presenza sulla "lista Anemone" non mi ha condizionato, non ha cambiato nulla. Lavorando in questo settore si hanno rapporti con migliaia di ditte. Ho chiarito la mia posizione nelle sedi competenti e il mio arrivo all'Aquila è frutto di una scelta meditata, perché qui si viene solo se si è davvero motivati».  Immancabile il riferimento a Franco Gabrielli, ora numero due della Protezione civile. «Non mi piace fare il gemello di qualcuno» ha spiegato la Iurato. «Gabrielli ha messo in campo la professionalità e le competenze, davvero notevoli, di cui c'era bisogno in quel momento.

Non penso di replicare quell'esperienza. Io so essere solo me stessa».  In quanto a quelli che la notte del terremoto ridevano, il neo prefetto, già all'Aquila (ma con altri incarichi) subito dopo il sisma, ha definito quelle intercettazioni «sconvolgenti». Infine, la decisione di voler avviare subito una serie di riunioni con i 108 comuni del territorio e l'annuncio della riapertura, nei primi mesi del 2011, della sede della questura in corso di ristrutturazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA