Premiata la ricercatrice che “spegne” i tumori

Lions club e Comune rendono omaggio alla concittadina Antonella Di Ruscio Lavora negli Stati Uniti: «Che emozione, qui in Italia poca meritocrazia»

SULMONA. Che aveva qualcosa in più degli altri studenti lo si è capito fin dai primi anni del Liceo classico, nei suoi lavori, nelle sue domande e in quello che voleva fare. Poi l’Università alla Cattolica di Roma e la laurea in medicina per essere utile a quelli che soffrono. Fino a quando una borsa di studio della Fondazione italiana ricerca sul cancro le ha permesso di approdare a Boston, nell’Harvard Medica School Yard degli Stati Uniti, dove insieme all’équipe guidata dal professor Daniel Tenen è riuscita a scoprire l’interruttore molecolare che potrebbe portare nuove cure e a una nuova speranza ai malati di tumore. È la storia di Antonella Di Ruscio, 34 anni, ricercatrice nata e cresciuta a Sulmona.

Ieri mattina la sua città ha voluto gratificare questo grande lavoro con la consegna di una doppia onorificenza: la “Melvin Jones fellow” da parte del Lions club e il Sigillo d’oro di Re Ladislao di Durazzo, riconoscimento del Comune di Sulmona per i concittadini più illustri. La ricercatrice ha scoperto molecole che spengono un enzima chiave nella regolazione dei geni, denominato Dnmt1. Questo, agisce come silenziatore genetico, e quando viene disattivato i suoi geni bersaglio (oncosopressori) si accendono, riuscendo a bloccare alcune forme di cancro, soprattutto quelle del sangue. Una scoperta che ha portato Annalisa Di Ruscio alla ribalta del mondo scientifico e che apre nuove frontiere nella lotta al cancro con molecole più selettive, con minori effetti collaterali e facilmente tollerate dal paziente rispetto alla chemioterapia convenzionale.

La consegna del doppio riconoscimento è avvenuta nella sala consiliare del Comune di Sulmona alla presenza della presidente dei Lions club cittadino, Rita Quaranta, di Carlo Maria Speranza, presidente della Quinta circoscrizione del 108° distretto del Lions, della vicesindaco Luisa Taglieri e del presidente del consiglio comunale, Franco Casciani.

«Questo evento mi emoziona, perché ho l’onore di ricevere un riconoscimento nella mia città e nell’aula consiliare del Comune», ha detto Annalisa Di Ruscio, «soprattutto però è un evento pieno di significato perché dà visibilità a un’attività di ricerca scientifica di grande importanza nella lotta al cancro».

Parlando poi delle difficoltà che molti giovani ricercatori hanno ad affermarsi in Italia – portando alla cosiddetta “fuga di cervelli” – la Di Ruscio ha sottolineato che «nel nostro Paese vige ancora un sistema non meritocratico, che insieme alla scarsità dei finanziamenti destinati alla ricerca costituiscono gli ostacoli più ardui da superare».

La giovane ricercatrice aveva ricevuto anche il Premio “Silvia Fiocco” consegnatole da Giorgio Napolitano, ex presidente della Repubblica.

Claudio Lattanzio

©RIPRODUZIONE RISERVATA