«Prg, nessuna ingerenza»

Sbaffo all’assessore: l’Urban center è luogo di confronto

L’AQUILA. «Riscontro non senza una malcelata sorpresa la nota dell’assessore Piero Di Stefano in risposta a quanto dal sottoscritto comunicato in merito all’annunciato forum sul Nuovo Piano regolatore generale, al fine di comunicare e rendere partecipi tutti circa l’evoluzione delle azioni intraprese, ma anche e soprattutto ponendosi in una condizione di ascolto delle esigenze e dei contributi che tutte le cittadine ed i cittadini vorranno apportare a tale processo».

Comincia così la replica a Di Stefano di Maurizio Sbaffo che dell’Urban center è il presidente.

«A me», aggiunge, «sembra abbastanza chiaro ed ovvio che la descrizione dell’evento che si terrà venerdì prossimo debba essere incardinata sull’unico documento già prodotto dall’Ufficio del Piano e licenziato secondo le procedure normative e la prassi politica. Sembra chiaro che, in seno all’Urban center, a partire dall’analisi del documento preliminare del Nuovo Prg, la struttura tecnica intenta a redigere il Piano, possa essere messa nelle migliori condizione di ascolto delle esigenze e dei contributi provenienti “dal basso”, nonché dagli attori sociali culturali ed economici, meglio noti come stakeholder. Questi e solo questi, erano, sono e restano gli intenti. Ma tanto chiaro e ovvio pare non essere stato. Sarà per una poco attenta aderenza da parte mia al linguaggio burocratico, e se così è stato faccio ammenda; sarà per il clima non proprio disteso che aleggia in città, dove percorsi incrociati ci stanno portando verso appuntamenti politici che si annunciano e lo sono, dirimenti; sarà per quel senso di sospetto e diffidenza di lungo corso che impone sempre e comunque azioni di autodifesa a tutela di possibili ripercussioni, che taluni chiamano esperienza politica. Forse un giorno, non molto tardi, lo sapremo», continua Sbaffo. «Nessuna guerra quindi, forse un semplice fraintendimento dovuto a visioni ed obiettivi certamente diversi; sicuramente semplice esercizio dei rispettivi ruoli e funzioni, perché l’Urban center, con questa iniziativa, vuole semplicemente offrire alla città un’occasione in più per essere ascoltata e agli esperti estensori e decisori un’opportunità in più di ascolto. L’invito, esteso sicuramente anche all’assessore Di Stefano, è a cogliere questa ulteriore opportunità, perché ascoltare la città non è mai futile esercizio. Ed e cosa ben diversa dall’espletare i pur dovuti percorsi di rito tecnico-politici-amministrativi, a cui nessuno, e tanto meno il nostro Urban center, ha mai pensato di volersi, doversi o potersi sostituire».

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