Primo maggio, i sindacati all'Aquila"La città deve rinascere dov'era prima"

Cgil, Cisl e Uil insieme nel giorno della festa dei lavoratori per ricordare le vittime del sisma (audio). Un primo maggio sobrio quello festeggiato nella Scuola della Guardia di Finanza di Coppito: senza bandiere, senza slogan e cortei (le foto). Dal palco una richiesta comune: "Il governo non lesini risorse. Serve una ricostruzione seria. L'Aquila torni come era"

L'AQUILA. "Rifare L'Aquila dov'era prima. Chiesa per chiesa,  palazzo per palazzo, campanile per campanile". Il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani boccia la new town proposta da Berlusconi e nel Primo maggio dell'Aquila ferita dal terremoto raccoglie e rilancia il monito del sindaco Massimo Cialente: "I borghi e la città vanno rifatti nello stesso posto di prima". I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil aprono con i loro comizi  la giornata dei lavoratori dalla spianata della cittadella della Finanza di Coppito. Lì dov'erano le trecento bare delle vittime del sisma del 6 aprile, i colori del rosso, del blu e del verde dei cappellini indossati dai lavoratori vogliono dare un segnale di speranza.

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 Il sindaco chiede misure straordinarie per far ripartire la città: il ritorno nell'Obiettivo 1 e la concessione della zona franca per un periodo di tempo limitato. "I bambini",  dice Cialente, "disegnano oggi le loro case con un orco marrone che è il terremoto, il demone che le ha distrutte. Noi diciamo ai nostri figli: l'orco non vincerà".

 Luciana Del Beato, rsu della Reiss Romoli,  in cassa integrazione, si commuove dal palco quando parla dei suoi colleghi e dice: "Ringrazio il signore di essermi salvata".

 Poi è la volta di Luigi Angeletti (Uil). "Ricostruire subito l'ospedale, l'università per creare nuovi posti di lavoro in una città che di problemi drammatici come quello dell'occupazione ne aveva anche prima del terremoto".

 Franco Marini, presidente emerito del Senato, originario di San Pio delle Camere, dove la sua abitazione si è salvata dai crolli,  segue la prima fase della manifestazione dietro alle transenne. Poi è Raffaele Bonanni (Cisl) a invitarlo sul palco. Dice Marini: "Il sindacato ha fatto bene a venire all'Aquila a ricordare le vittime e a tracciare la strada per la rinascita. Che questa mobilitazione non sia solo di oggi ma segni un primo passo verso una rinnovata unità per il raggiungimento degli obiettivi di rinascita di questo territorio".

 Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, ammonisce: "No agli avventurieri della ricostruzione. Noi faremo una cintura sanitaria per evitare che questo territorio possa essere contaminato dall'esterno". 

 Guglielmo Epifani (Cgil) definisce "una vergogna" la casa dello studente. "C'è un solo modo per onorare i morti. Ricostruire L'Aquila nel rispetto dell'identità, della storia e della sua cultura. Poi rifare tutto com'era: chiesa per chiesa, palazzo per palazzo, campanile per campanile. Bisogna fare come nel Friuli e nelle Marche. Le grandi imprese ricostruiscano, ma poi restino all'Aquila. Bisogna mettere in sicurezza tutti gli edifici. Se si fosse fatto prima un buon lavoro, senza rubare sul cemento armato, non staremmo qui a piangere i morti".

 Chiara Carulli, studentessa universitaria di Lettere, denuncia al microfono di una piazza ora silenziosa. "Siamo stati costretti a vivere in alloggi carissimi e mal tenuti. Molti, troppi di noi sono morti e adesso chiediamo giustizia per loro". Poi l'assemblea si scioglie. senza cortei, senza striscioni, in silenzio. nel rispetto dei trecento innocenti.  Anche Renata Polverini (Ugl) rende omaggio alle vittime aquilane con una visita al cimitero, dove depone dei fiori al sacrario, prima della consegna di una donazione da 120mila euro al presidente della Regione Gianni Chiodi. Si tratta di soldi raccolti risparmiando quelli della festa del lavoro annullata a Casal di Principe.