Processo Grandi rischi, la difesa ottiene il rinvio"Impossibile vedere i pezzi di Draquila agli atti"

Il processo sul presunto mancato allarme prima del terremoto che il 6 aprile 2009 ha distrutto L'Aquila. Il giudice accoglie la richiesta dell'avvocato della presidenza del Consiglio dei ministri che contesta l'impossibiltà di visionare alcuni atti del procedimento (tra cui molti filmati, servizi di telegiornali e il documentario della Guzzanti) che contengono dichiarazioni ritenute rilevanti ai fini dell'accertamento dei fatti

L'AQUILA. Commissione grandi rischi, processo rinviato al 15 ottobre. L'ha deciso il giudice Marco Billi di fronte alle eccezioni di alcuni avvocati difensori che hanno dato battaglia fin dalle prime battute del processo contro i sette componenti della Commissione accusati di omicidio colposo plurimo in relazione alle morti del terremoto del 6 aprile 2009.

Nella seconda udienza, nella sede provvisoria del tribunale, a Bazzano, è stata sollevata un'eccezione preliminare da parte del difensore del responsabile civile, l'avvocato della presidenza del Consiglio dei ministri. In sostanza, il difensore ha sostenuto che, data l'enorme quantità di atti del procedimento, tra cui molti filmati, servizi di telegiornali e il documentario Draquila, che contengono dichiarazioni di personaggi di spicco, tutte rilevanti ai fini dell'accertamento dei fatti, i difensori debbano ricevere tutta la documentazione prima di passare all'audizione dei testimoni. Finora, invece, secondo gli avvocati, non è stato possibile prendere visione di tutti gli atti. Di conseguenza, a loro dire, sarebbero stati lesi i diritti della difesa. Pertanto la richiesta, poi accolta, è stata quella di aggiornare il processo rinviandolo ad altra data.

Simili contestazioni erano state sollevate, separatamente, dai difensori di altri imputati. Altri legali, invece, sono stati di diverso avviso. Per dirimere la questione il giudice Marco Billi si è ritirato in camera di consiglio prima di rendere nota la sua decisione. Se ne riparlerà tra 15 giorni. In aula sono comparsi due dei sette imputati. Si tratta di Mauro Dolce e Bernardo De Bernardinis.

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