Progetto Case, a Paganica è scontro
Contestata la nuova localizzazione: si distruggono terreni coltivabili.
PAGANICA. Più di trent’anni fa fu il Nucleo industriale a occupare un’area molto fertile per l’agricoltura. Oggi, dopo il terremoto del sei aprile, quei pochi terreni rimasti, rischiano di essere occupati dalle abitazioni del progetto Case. E a Paganica è polemica. Ieri della localizzazione del progetto Case si è parlato in un consiglio di circoscrizione convocato dal presidente Ugo De Paulis. Per il Comune era presente il vicesindaco Roberto Riga. Per capire bene quello che sta accadendo bisogna fare un passo indietro. A Paganica per il progetto Case erano state individuate due aree. Una verso Tempera dove il cantiere è già avviato e un’altra in località Pianello, zona collinare, in direzione del santuario della Madonna d’Appari ma lontana dal centro abitato. La Protezione civile ha accolto le perplessità della popolazione di Paganica per Pianello e ha deciso di spostare il progetto in una zona pianeggiante fra Paganica e Bazzano (come punto di riferimento si può prendere il distributore di benzina sulla statale 17 bis: si tratta dell’area verso Paganica).
Ieri sera il rappresentante dell’amministrazione comunale si è limitato a dire che sono ancora in corso sondaggi nel terreno e non è detto che quell’area sarà la definitiva. La circoscrizione ha avanzato una proposta alternativa indicando un’area fra Paganica e San Gregorio (è la zona che parte più o meno da dietro il convento delle suore). «In questo modo» ha detto De Paulis «oltre a evitare di occupare terreni fertili e irrigabili si costruirebbero case anche vicino a San Gregorio e Pescomaggiore che non hanno previsioni di case provvisorie - né di legno e né del progetto Case - nei pressi dei centri abitati». Durante la seduta del consiglio di circoscrizione, alcuni imprenditori hanno di nuovo sollevato il problema della indicazione - da parte del Comune - di un’area per installare strutture per far ripartire le attività produttive: commerciali e artigianali in particolare.
Quasi tutte le attività che erano nel centro storico di Paganica sono ferme dal sei aprile e il danno economico aumenta giorno dopo giorno. Intanto ieri a Paganica sono iniziate le verifiche sulle abitazioni nella cosiddetta zona rossa. La situazione nel centro storico - in particolare nella parte alta del paese - è molto grave. Ricostruire il «cuore» di Paganica sarà complicato quasi come intervenire nel centro storico dell’Aquila. Intanto nelle 4 tendopoli fra caldo, polvere e incertezza sul futuro la situazione psicologica degli sfollati non è delle migliori anche se si cerca di andare avanti «immaginando» una vita normale.
La tendopoli 2 gestita dalla protezione civile umbra, è stata divisa in base ai 4 quartieri storici di Paganica: Colle, Piazza, Sant’Antonio e Pietralata. Al centro è stata rifatta anche «Fonte nuova» (foto in alto). Ogni quartiere ha suoi rappresentanti. Al vertice una ragazza umbra, Barbara, che sulla targhetta di riconoscimento ha fatto scrivere in dialetto paganichese «Ju capo de ju campo».
Ieri sera il rappresentante dell’amministrazione comunale si è limitato a dire che sono ancora in corso sondaggi nel terreno e non è detto che quell’area sarà la definitiva. La circoscrizione ha avanzato una proposta alternativa indicando un’area fra Paganica e San Gregorio (è la zona che parte più o meno da dietro il convento delle suore). «In questo modo» ha detto De Paulis «oltre a evitare di occupare terreni fertili e irrigabili si costruirebbero case anche vicino a San Gregorio e Pescomaggiore che non hanno previsioni di case provvisorie - né di legno e né del progetto Case - nei pressi dei centri abitati». Durante la seduta del consiglio di circoscrizione, alcuni imprenditori hanno di nuovo sollevato il problema della indicazione - da parte del Comune - di un’area per installare strutture per far ripartire le attività produttive: commerciali e artigianali in particolare.
Quasi tutte le attività che erano nel centro storico di Paganica sono ferme dal sei aprile e il danno economico aumenta giorno dopo giorno. Intanto ieri a Paganica sono iniziate le verifiche sulle abitazioni nella cosiddetta zona rossa. La situazione nel centro storico - in particolare nella parte alta del paese - è molto grave. Ricostruire il «cuore» di Paganica sarà complicato quasi come intervenire nel centro storico dell’Aquila. Intanto nelle 4 tendopoli fra caldo, polvere e incertezza sul futuro la situazione psicologica degli sfollati non è delle migliori anche se si cerca di andare avanti «immaginando» una vita normale.
La tendopoli 2 gestita dalla protezione civile umbra, è stata divisa in base ai 4 quartieri storici di Paganica: Colle, Piazza, Sant’Antonio e Pietralata. Al centro è stata rifatta anche «Fonte nuova» (foto in alto). Ogni quartiere ha suoi rappresentanti. Al vertice una ragazza umbra, Barbara, che sulla targhetta di riconoscimento ha fatto scrivere in dialetto paganichese «Ju capo de ju campo».

