Proiettile nella busta, condannati il sindaco di Rivisondoli e un consigliere comunale

Nel 2021 il sindaco Iarussi denunciò di aver ricevuto una lettera contenente proiettili. Secondo il giudice, il primo cittadino fece tutto da solo. Condannato anche il consigliere Simone Buono, accusato di calunnia in concorso
RIVISONDOLI. Un anno e otto mesi di reclusione più il pagamento delle spese processuali. È la condanna inflitta dal giudice del tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, al sindaco di Rivisondoli, Giancarlo Iarussi e al maestro di sci e consigliere comunale, Simone Buono, accusato di calunnia in concorso in merito alla vicenda legata a una lettera contenente un proiettile recapitata al primo cittadino.
I fatti risalgono al 30 agosto del 2021 quando Iarussi aveva ritirato una raccomandata, trovando il proiettile all'interno della busta. In procinto di presentare la candidatura a sindaco, l'uomo aveva presentato una denuncia che aveva portato i carabinieri a risalire all'ufficio postale di Sulmona dove era stata spedita la lettera minatoria e a due donne che erano state indagate per tentata estorsione e sostituzione di persona. Entrambe avevano sottoscritto la lettera sotto un altro nome. Nel corso del processo era spuntata anche la testimonianza di una terza donna che aveva confezionato la lettera, imbucata poi dalle amiche. Già sentita dai carabinieri, quest'ultima aveva dichiarato che Iarussi sapeva bene chi erano le mittenti della "missiva indesiderata". Dichiarazione che aveva portato la procura a chiedere e ottenere l'archiviazione per le due indagate e a ritenere che il sindaco avesse fatto tutto da solo con la complicità del consigliere. Accuse gravi per gli avvocati difensori, Tania Liberatore e Roberto Del Giudice, pronti a dare battaglia in appello.