Ranalli e La Civita in lite sull’intesa mancata con Sbic

Il candidato del Pdl: la considero un’operazione a mio favore L’esponente di centrosinistra: condividiamo il programma

SULMONA. Accordi politici dell'ultima ora per i due candidati al ballottaggio di domenica e lunedì. Dopo il flop delle trattative per gli apparentamenti ufficiali, ora la battaglia è all'ultimo voto. Bocche cucite sugli incontri informali e su eventuali indicazioni di voto da parte delle coalizioni escluse dal ballottaggio. Dopo gli incontri del week end, con l'arrivo in città del governatore Gianni Chiodi e del coordinatore regionale del Pdl, l'onorevole Filippo Piccone, Fratelli d'Italia, che ha sostenuto la candidatura a sindaco di Enea Di Ianni, dovrebbe garantire l'appoggio al candidato del Pdl. Più incerta, invece, la posizione dell'altra lista della coalizione, “Il popolo di Sulmona per Di Ianni”, che domenica e lunedì potrebbe disertare le urne. A accomunare i due candidati Peppino Ranalli (centrosinistra) e Luigi La Civita (Pdl-Giovani Futuro), però, è la certezza di vincere le elezioni e governare la città. E si infiammano gli ultimi giorni di campagna elettorale. «Non ho padroni», interviene La Civita, «a differenza del mio sfidante. Mi gioco questa opportunità da solo, in questi ultimi giorni ho visto emergere soltanto divisioni e personalismi e, in questo contesto, non mi è sembrato opportuno fare apparentamenti. Il mio slogan è “liberi di scegliere” e offro un progetto politico nuovo per la città. Chi risponde a questo appello avrà le porte aperte». Il Pdl, però, continua a guardare con interesse alla coalizione Sulmona Unita che ha i numeri per garantire la vittoria. Ma senza apparentamenti ufficiali e con il riavvicinamento tra Bruno Di Masci e Franco La Civita tutto appare più complicato. E il candidato sindaco Ranalli incalza il suo sfidante proprio sulla questione della "civicità". «Il candidato La Civita», afferma Ranalli, «deve decidere se appartiene a una lista civica o al Pdl, perché, dopo i suoi ultimi interventi di apertura totale alle liste civiche, non è chiaro se abbia ancora un partito di riferimento. Per quanto mi riguarda, ho deciso di non fare apparentamenti per garantire l'ingresso dei giovani della mia coalizione in consiglio comunale». Intanto, si apre il caso Sulmona Bene in Comune (Sbic), che ha sostenuto il candidato sindaco Alessandro Lucci. Domenica sera, l'assemblea di Sbic si è spaccata sull'opportunità di sostenere l'uno o l'altro candidato. Di fatto non è stato fatto nessun apparentamento. Ma, ora, Ranalli e La Civita danno una chiave di lettura tutta personale della vicenda. «La scelta di Sbic», spiega La Civita, «di non apparentarsi con Ranalli rappresenta per me un successo». Di diverso avviso il candidato sindaco del centrosinistra. «Non apparentarmi con Sbic», rincara, «è stata una mia scelta anche se con loro intendo condividere il programma e aprire un confronto».

Chiara Buccini

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