Rettilineo stretto tra i negozi e auto ad alta velocità: così la 17 è la strada delle croci

29 Ottobre 2025

L’Aquila. L’investimento mortale del romeno Ioan Bud ripropone il tema della sicurezza della statale. Rotatorie, taglio di alberi e nuovi limiti di velocità non bastano a evitare gli incidenti gravi

L’AQUILA. Stretto, trafficato a ogni ora del giorno e della notte, praticamente passaggio obbligato per chi dall’Aquila deve andare a Pescara. È il tratto di statale (oggi Sr) 17 tra la rotonda per Paganica e la frazione di San Gregorio, teatro l’altro ieri dell'incidente in cui ha perso la vita Ioan Bud, 72enne di origini romene, travolto da un camion proprio davanti alla stazione di Paganica. Un rettilineo, tanti incidenti. Da anni si discute sulla pericolosità di quel tatto di strada e in passato ci sono stati progetti che miravano a portare fuori il traffico, stretto tra il nucleo industriale di Bazzano con le decine di insediamenti commerciali della zona.

l’incompiuta

A poche centinaia di metri ci sono le “vestigia” della variante che doveva scavalcare il tratto di strada. Variante rimasta incompiuta, ferma a metà del percorso dopo le proteste delle popolazioni locali. Un tempo c’erano gli alberi. Fino ad alcuni anni fa, il tracciato era costellato di grossi alberi, e ognuno di quei tronchi portava il segno di qualche gravissimo incidente. Da qualche anno è iniziata l’opera di eliminazione degli alberi, portata a termine poco tempo fa, e sono state realizzate le rotatorie che hanno ridotto in parte le velocità. Pericoli eliminati, ma non del tutto. Il limite sul tratto di strada è di 50 km orari e c’è chi corre, naturalmente, ma, specialmente di giorno, è quasi impossibile andare di molto oltre i limiti. Troppo traffico, troppe code, troppe auto e pedoni che escono o attraversano. Nonostante i lavori fatti in passato, gli incidenti ci sono ancora.

i precedenti

Quello del ciclista Ioan Bud è il primo incidente mortale da quando, nel 2018, è stata realizzata la piccola rotatoria a San Gregorio, svincolo che ha preso il posto di un famigerato incrocio a raso teatro di incidenti gravissimi. Si poteva intervenire prima? Dopo tanti incidenti a quel maledetto incrocio, la morte nel 2017 della 27enne Valentina Fiordigigli ha scosso la politica ed è stata finalmente realizzata una piccola rotatoria che, nonostante le polemiche iniziali, ha dimostrato di funzionare. Da allora gli incidenti sono diminuiti, ma ogni volta che ne succede uno grave ci si interroga sulle cause e se si poteva intervenire prima. I pericoli restano. Nonostante le rotatorie e i limiti di velocità sempre più stringenti, l’enorme volume di traffico da un lato impedisce a chi ha il piede pesante di esagerare, dall’altro rende sempre possibile l’incidente. Ed è così che gli eventi si sono spostati dagli incroci principali a quelli secondari e agli attraversamenti pedonali, come quello davanti alla stazione di Paganica, dove ha perso la vita il 72enne travolto dal camion. Il triste copione, però, è già noto. Il tribunale e i periti stabiliranno le responsabilità, per un po’ la politica discuterà sul da farsi e l’ente proprietario probabilmente reagirà abbassando ulteriormente i limiti di velocità. La morte di un uomo resterà nel ricordo dei familiari, testimoniata un mazzo di fiori su un paletto e dai rilievi sull’asfalto che presto la pioggia cancellerà.