Sulmona

Revenge porn, condannato a due anni l’ex ufficiale dei vigili urbani

23 Maggio 2025

Leonardo Mercurio, ex ufficiale dei vigili urbani, avrebbe caricato i filmati hard su una chiavetta usb per poi inviare tutto alla sorella della vittima. La sentenza di condanna arriva al termine di un processo con rito abbreviato

SULMONA. Arriva la condanna a due anni di reclusione per l’ufficiale di polizia locale con un passato tra i vigili urbani di Sulmona. La pena (sospesa), a cui si aggiungono 800 euro di multa, è stata inflitta dal gup del tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli. La sentenza di condanna a carico dell’uomo, accusato di revenge porn, tentata estorsione e simulazione di reato, arriva al termine di un processo con rito abbreviato. La vicenda risale al 2023. All’epoca una cinquantenne, che aveva avuto una relazione proprio con lui, aveva denunciato l’ufficiale alle forze dell’ordine, dando innesco all’inchiesta che aveva portato a perquisizioni e sequestri, tra cui telefoni cellulari e pc, sia dell’ufficiale sia della donna. Non era bastato mettere sotto i sigilli i device, dato che alcune conversazioni risultavano cancellate. La ricostruzione dei rapporti tra i due si è avuta solo a seguito di una perizia. Per la Procura, l’uomo aveva filmato la sua ex compagna all’insaputa della stessa, così come avrebbe ripreso anche i rapporti intimi tra loro. Materiale video che sarebbe stato inviato alla sorella della presunta vittima, all’interno di una chiavetta usb, in allegato a un messaggio a «mantenere la rispettabilità della famiglia». Secondo l’accusa, l’uomo aveva richiesto prestazioni sessuali alla sua ex, al fine di ripagarlo di un prestito fattole in passato. Ad ogni prestazione si sarebbe corrisposto un prezzo che, a detta della difesa, sarebbe stato proposto dalla donna. L’accusa, inoltre, imputa all’indagato la pretesa di una prestazione sessuale mentre erano in auto, lungo la strada statale 17. Di qui, anche l’accusa di violenza sessuale. Un episodio che, a detta della difesa, non ha riscontri nell’ambito delle celle telefoniche, con l’uomo che quel giorno si trovava a Popoli Terme. Circostanza che gli è valsa l’assoluzione dal più grave dei reati contestatogli.

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