l’immobile della fondazione carispaq 

Riapre Palazzo Alferi De Torres  Ospiterà l’agenzia delle dogane

L’AQUILA. Sarà la nuova sede dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, palazzo Alferi De Torres, in piazza Santa Giusta, restituito alla città grazie a un intervento di restauro finanziato dalla...

L’AQUILA. Sarà la nuova sede dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, palazzo Alferi De Torres, in piazza Santa Giusta, restituito alla città grazie a un intervento di restauro finanziato dalla Fondazione Carispaq.
Il prezioso palazzo, sede della stessa Fondazione fino al 2008, accoglierà un laboratorio chimico e di un centro per la formazione a supporto dell’attività istituzionale dell’Agenzia. Contestualmente, infatti, è stato sottoscritto un contratto di locazione da parte dei due enti.
Alla presentazione del restauro hanno partecipato il presidente della Fondazione Carispaq Domenico Taglieri, il sindaco Pierluigi Biondi, la Soprintendente per L’Aquila e Teramo, Cristina Collettini, e il direttore della Direzione Territoriale IV Lazio-Abruzzo dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, Davide Miggiano. «Restituiamo oggi un altro gioiello del patrimonio culturale della nostra città», ha dichiarato Taglieri. «Si tratta di uno dei palazzi rinascimentali più belli dell’Aquila che un attento e scrupoloso restauro ha riportato agli antichi splendori. Con la concessione dell’immobile in locazione all’Agenzia delle dogane, l’edificio diventa sede di un’importante amministrazione dello Stato nel cuore del centro storico dell’Aquila. Quest’operazione permette di mettere a reddito un cespite importante della Fondazione e consente di destinarlo a un utilizzo produttivo che conferma la vocazione della città quale sede di strutture direzionali, di formazione e di ricerca di valenza nazionale». Hanno partecipato all’incontro anche il titolare dell’Ufficio speciale per la Ricostruzione Salvo Provenzano, i funzionari della Soprintendenza, l’architetto Antonio Di Stefano e lo storico dell’arte Antonio David Fiore, che hanno illustrato l’intervento di restauro. Presenti anche il presidente del Consorzio, l’avvocato Francesco de Nardis, i progettisti e direttori dei lavori dell’intero aggregato: Federico Santoro, Nicola Moscardelli, Francesca Properzi, Pietro Antonio Pecilli. I lavori sono stati realizzati dall’impresa Cingoli. La conformazione attuale dell’edificio si data alla fine del cinquecento, quando Fabrizio Alferi volle costruire un palazzo degno dell’importanza della sua famiglia, impostandolo su resti di strutture tre-quattrocentesche. Il palazzo subì modifiche a seguito della ricostruzione post-terremoto 1703.
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