Ricostruzione, servono 230 milioni di euro

È il fabbisogno stimato dei 16 paesi fuori cratere delle Valli Peligna e Subequana. Incontro con Barca

PRATOLA PELIGNA. Ammonta a 230 milioni di euro il fabbisogno stimato per il recupero dei danni causati dal terremoto nei sedici paesi fuori dal cratere sismico delle Valli Peligna e Subequana. La richiesta inserita in un piano triennale, è stata presentata all’attenzione dei tecnici che lavorano con il ministro per la Coesione sociale Fabrizio Barca, da una delegazione di sindaci del territorio. «Tutti i danni subiti dai paesi che non sono rientrati nel cratere sismico», ha spiegato il sindaco di Raiano Marco Moca, dopo l’incontro nel ministero. «Sono stati censiti dalla Protezione civile, un lungo elenco che abbiamo inserito in un piano triennale e portato all’attenzione del ministro per avere chiarezza e certezza sulla ricostruzione, ma soprattutto, grazie anche alla rapida risposta del ministro Barca che per la prima volta ci ha ascoltato, abbiamo potuto finalmente mostrare, con numeri alla mano, l’impatto che il sisma ha avuto anche nei comuni non ricadenti nel cratere sismico». L’incontro ministeriale è stato anche un’occasione per stabilire il tipo e le modalità di finanziamento che si intende adottare per evitare lungaggini nel pagamento delle maestranze impegnante nella ricostruzione, dopo l’azzeramento del meccanismo della cassa depositi e prestiti che consentiva maggior velocità nei pagamenti. «Un passaggio molto importante per evitare ingiunzioni e lungaggini nella ricostruzione», ha detto il sindaco di Pratola Peligna, Antonio De Crescentiis, «su questo punto, ci è stato riposto che il ministero sta studiando una convenzione con l’associazione bancari italiani per ovviare al ritardo nei pagamenti. Inoltre, dopo l’espletamento del concorsone si potrà valutare la situazione dei tecnici che all’oggi stanno lavorando negli uffici sisma comunali, mentre c’è stato garantito che per il 2013 il contributo per le autonome sistemazioni sarà garantito». Ma proprio sulla riduzione del numero di persone che ancora oggi sono in autonoma sistemazione che c’è stato il perentorio invito da parte di Aldo Mancurti, braccio destro del ministro Barca, che ha ribadito come la priorità nei lavori per la ricostruzione deve essere data agli edifici che ospitavano famiglie al momento del sisma. Tra i componenti della delegazione c’erano oltre a Moca e De Crescentiis anche il sindaco di Anversa Gabriele Gianni, l’assessore del comune di Sulmona Nicola Guerra e il tecnico Alfonso La Civita. Si farà riferimento all’ufficio speciale di Fossa.

Federico Cifani

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