«Ridammi i soldi o ti ammazzo il cavallo»

Due arresti per concorso in estorsione ai danni di una donna che ha riferito di essere sotto minaccia per un prestito

L’AQUILA. «Ridammi i soldi o ti ammazzo il cavallo».

Questa la minaccia a fronte della quale una giovane aquilana, in serie difficoltà economiche, racimola 500 euro e, dopo aver avvisato i carabinieri, va all’appuntamento con i due conoscenti che gli avevano prestato 4mila euro, che sarebbero dovuti servire a coprire altri debiti. A quel punto, col passaggio di mano delle banconote precedentemente fotocopiate, scatta l’arresto in flagranza per concorso in estorsione.

Il gip Giuseppe Romano Gargarella ha convalidato l’arresto e disposto, contestualmente, la misura dei domiciliari con il braccialetto elettronico, a carico di due fratelli campani. Si tratta di Ciro e Carmine Maisto, rispettivamente di 30 e 20 anni, originari del Napoletano e domiciliati a Paganica. Le indagini – condotte dai carabinieri coordinati dal comandante della Compagnia, il capitano Francesco Nacca, e in particolare dagli uomini della stazione di Paganica guidata dal maresciallo Nunzio Gentile, insieme ai marescialli Fabio Galasso e Domenico Scarfagna del nucleo operativo e radiomobile – hanno ricostruito nei dettagli tutti i particolari di una vicenda che potrebbe riservare altri sviluppi all’esito di ulteriori indagini. Come quella sullo strano furto d’auto denunciato dalla vittima, mezzo poi ritrovato bruciato il giorno dopo a Roio. La proprietaria sperava, forse, di intascare i soldi dell’assicurazione per far fronte al debito. I due sono accusati di aver costretto la vittima, a fronte del prestito di 4mila euro (restituito in parte) a consegnare loro alcuni arredi della propria casa e di averla minacciata, intimidita attraverso lanci di sassi alle finestre, costretta a cambiare casa. Le continue richieste di restituzione sono culminate nella decisione della giovane di raccontare tutto ai carabinieri, che l’hanno accompagnata all’appuntamento. Il giudice ha ritenuto credibile il racconto della parte offesa, anche quando ha riferito l’episodio dell’auto bruciata.

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