il convegno promosso dalla fondazione magna carta 

Rilancio delle aree interne «Fondamentali i giovani»

L’AQUILA. «Il combinato disposto tra calo delle nascite, invecchiamento della popolazione e le incertezze legate al saldo migratorio continuano ad essere una minaccia per lo sviluppo delle aree...

L’AQUILA. «Il combinato disposto tra calo delle nascite, invecchiamento della popolazione e le incertezze legate al saldo migratorio continuano ad essere una minaccia per lo sviluppo delle aree interne italiane», lo dice il presidente di Magna Carta, Gaetano Quagliariello, avviando i lavori di “A Cesare e a Dio”, l’evento istituzionale della Fondazione che quest’anno è dedicato al rapporto tra demografia e aree interne. Il via ieri nella sala riunioni del “Baco da seta” all’Aquila. «Ancora una volta abbiamo scelto di essere a L’Aquila per la capacità che questa città ha dimostrato di rovesciare i rischi dell'isolamento offrendo ai cittadini nuove speranze e opportunità di crescita. Il nostro obiettivo è di raccogliere proposte concrete per ripopolare le città medie, la dorsale appenninica e i territori circostanti, riequilibrando il gap demografico, economico e sociale tra le aree costiere e quelle interne dell'Italia», prosegue Quagliariello. «Oggi, fortunatamente, c’è un approccio diverso: all’Aquila abbiamo invertito lo sguardo, dimostrando sul campo che la marginalità non va considerata residuale, ma terreno strategico per vincere le sfide future», aggiunge il sindaco Pierluigi Biondi. «Innovazione, cultura, turismo e formazione, non a caso, sono parte integrante della ‘Carta dell’Aquila. Manifesto per le città delle aree interne’, promossa nel 2019 insieme ai sindaci di Ascoli Piceno, Avellino e Carpi, alla guida di contesti feriti e alle prese con la rinascita». «L’Unione europea dovrebbe occuparsi di poche ma importanti questioni, fare meno e meglio. Gli investimenti nelle grandi infrastrutture insieme alla difesa e alla promozione della famiglia intesa come cellula fondamentale delle nostre società rappresentano oggi due sfide strategiche per il rilancio demografico, economico e sociale anche delle aree interne italiane», lo afferma Nicola Procaccini, eurodeputato e co-presidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo.
«La dotazione infrastrutturale è la variabile decisiva» per il rilancio demografico, economico e sociale delle aree interne», dice il presidente di Patria e Costituzione, Stefano Fassina. «Le infrastrutture vanno intese in senso lato: non solo quelle fisiche, per la mobilità e le comunicazioni, ma quelle della vita economica, della cultura, della vita comunitaria, dello sport. È evidente che è necessario una radicale mutazione del paradigma economico: insistere sulla massimizzazione del profitto come criterio assoluto porta alla concentrazione della produzione e sull’organizzazione della vita intorno ad esse. Ad esempio, più mercato ambulanti e meno ipermercati e centri commerciali; più banche cooperative e meno mega-conglomerati finanziari», conclude Fassina.
«Solo affrontando sfide estreme insieme, con gli altri e per gli altri, si può dare una risposta alla crisi demografica», aggiunge il cardinale Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila.
Oggi seconda giornata: si riparte con il terzo panel in programma dalle 9 dal titolo “La dimensione sociale: lavoro, welfare e sicurezza”.