Rischio incendi nel Parco: sono da tagliare 3.400 pini 

Denuncia degli ambientalisti: progetto di prevenzione minaccia 15 ettari di bosco Il no all’intervento nella pineta Zappini: «Può aumentare la possibilità di frane»

VILLETTA BARREA. Il taglio di almeno 3.400 alberi su una superficie di 15 ettari della pineta Zappini rischia di avere conseguenze pesanti nella zona intorno a Villetta Barrea: a rilanciare l’allarme è l’associazione di protezione ambientale “Gruppo di intervento giuridico”.
Tagli antincendio
I tagli boschivi previsti rientrano in quello che Stefano Deliperi, responsabile dell’associazione, definisce «un discutibile intervento di prevenzione antincendio». Deliperi spiega che «il programma sostenuto da fondi comunitari “Parchi per il clima 2019” è promosso dal Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, e comporta il taglio di almeno 3.400 esemplari adulti nella pineta Zappini. La dichiarata finalità è la prevenzione antincendio per Villetta Barrea».
«un gioiello ambientale»
«In Abruzzo esiste uno dei più pregevoli gioielli ambientali dell’Appennino e va difeso da interventi discutibili», sottolinea il responsabile dell’associazione, «la pineta Zappini emerge quale popolazione relitta dell’ultima glaciazione. È citata in atti risalenti al XVII secolo. Si tratta di un ecosistema strutturato che ospita specie animali e vegetali a volte rare: orso marsicano, scoiattolo meridionale, tasso, martora, picchio di Lilford, invertebrati legati ai pini, orchidee».
La questione geologica
Ma soprattutto la pineta insiste su una struttura geologica delicatissima: «Un qualsiasi intervento invasivo potrebbe determinare un grave dissesto, con grave rischio per il sottostante centro abitato. In una parte del sito che dovrebbe essere interessato dai tagli insiste un’enorme frana. In assenza di copertura boschiva il terreno, già di per sé delicato, rimarrebbe esposto agli effetti di eventi meteorici».
Metodi alternativi
Secondo gli ambientalisti vanno sfruttati metodi alternativi per difendere bosco e paesi dal fuoco: monitoraggio continuo tramite telecamere con segnali di allarme, potenziamento della Protezione civile locale, aumento del personale di sorveglianza attiva e, in caso di incendio, la riserva d’acqua del lago di Barrea.
Guadagno esiguo
L’associazione ha raccolto le segnalazioni di residenti ed esperti, e ha scritto a ministero della Cultura, Regione, Parco, Soprintendenza, Comune di Villetta Barrea e carabinieri forestali «con l’obiettivo di evitare tagli boschivi tutt’altro che necessari e, per giunta, dannosi. Sembra che il ricavato», conclude Deliperi, «sia di 750-800 tonnellate di legno per un valore di 11-12mila euro: ben poco per un ipotizzabile danno ambientale di notevoli proporzioni».
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