Ritorno del Munda al castello: pronto un percorso espositivo

24 Settembre 2023

Il piano di rientro del museo nazionale messo a punto dal Segretariato regionale ai beni culturali La direttrice Zalabra: «L’obiettivo ora è accelerare. Tra le novità una sala dedicata ai Bedeschini»

L’AQUILA. Un nuovo percorso espositivo per riportare il museo nazionale d’Abruzzo (Munda) all’interno del castello cinquecentesco. Il piano di rientro è stato messo a punto in questi mesi dal Segretario regionale ai beni culturali d’Abruzzo e direttrice ad interim del Munda, Federica Zalabra. L’obiettivo è accelerare, quanto più possibile, per far tornare il museo nella sua sede storica, la stessa che lo ha ospitato dal 1951 sino al 6 aprile 2009: il terremoto infatti ha determinato la chiusura del forte spagnolo e il trasferimento di una selezione di opere nel complesso architettonico dell’ex mattatoio comunale.
«Con occhio scientifico, abbiamo deciso dove dislocare le opere, come reinventare un percorso museale innovativo», spiega la stessa Zalabra, che anticipa: «Tra le novità, per esempio, ci sarà una sala dedicata al pittore aquilano vissuto a cavallo tra il 1500 e il 1600 Giulio Cesare Bedeschini, di cui è stata da poco acquisita un’altra opera, e al figlio Francesco».
Il Munda, infatti, ha appena acquistato un disegno, opera del pittore aquilano, risalente al terzo decennio del XVII secolo, in mostra in questi giorni nella sede della Rivera: la Madonna del Carmine con i santi Carlo Borromeo, Francesco d’Assisi, Marco Evangelista, Antonio da Padova e Caterina d’Alessandria. L’opera, eseguita su carta con inchiostro bruno acquerellato e tracce di matita nera e rossa, è stata realizzata attraverso il montaggio di ritagli di fogli, tra loro sovrapposti e incollati, sui quali l’artista era solito intervenire per correggere errori e ripensamenti, o modificarne l’aspetto compositivo. Tuttavia, affinché il progetto di rientro al castello diventi realtà ci vorrà ancora qualche mese. «Come Segretario regionale posso dire che il cantiere si trova a un punto abbastanza avanzato per quanto riguarda il primo quarto. Stiamo aspettando il collaudo degli impianti: per realizzarlo abbiamo necessità di avere tutte le utenze allacciate», continua Zalabra. «Il collaudo tecnico amministrativo è già stato completato, mentre per quanto riguarda le utenze abbiamo avuto più difficoltà. Una volta conclusi i collaudi, il Munda potrà ricominciare a riappropriarsi di quegli spazi, seppur non con un allestimento completo, che richiederà più tempo».
Per ora infatti l’intenzione resta quella di rientrare gradualmente: una volta conclusa la fase dei collaudi, bisognerà comunque fare i conti sia con il prosieguo delle opere all’interno delle possenti mura, sia con i tempi necessari al riallestimento degli spazi, al trasporto e alla ricollocazione delle opere della ricchissima collezione del museo, che oggi è solo in parte esposta nella sede di via Tancredi da Pentima. Al fine di accelerare il rientro del museo nel castello il Comune, nei mesi scorsi, ha anche formalmente costituito l’Unità tecnica di verifica (Utv) dell’intervento del piano complementare “L’Aquila castello cinquecentesco, via Colecchi, museo nazionale d’Abruzzo: musealizzazione, laboratori di restauro e ricerca, nuovi depositi, accessibilità e superamento barriere architettoniche».
Intanto, dopo la chiusura estiva, sono ricominciati i lavori di consolidamento e restauro del castello, che hanno preso il via nel 2012.
Dopo la conclusione del primo lotto (circa 14 i milioni spesi) si intende proseguire senza soluzione di continuità con le lavorazioni dei restanti due, il cui finanziamento è già stato approvato da parte del Cipess, per un totale di circa 26 milioni. I lavori finora hanno interessato il fronte d’ingresso al Castello cinquecentesco, il più danneggiato dal terremoto del 2009. Le ultime lavorazioni dovrebbero richiedere tempi più brevi.
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