ABRUZZO / LA POLEMICA

Sì ai pazienti Covid a Pescara... a patto che le Asl inviino anche il personale

L’accordo nell’incontro con i manager e i vertici della sanità regionale

L’AQUILA. C’è l’ok a concentrare tutti i pazienti Covid alla struttura ospedaliera di Pescara, ma a una condizione: ogni Asl dovrà mettere a disposizione il personale sanitario necessario. In sostanza, se la Asl dell’Aquila dovesse mandare i suoi pazienti a Pescara al fine di non bloccare le liste d’attesa di pazienti no Covid, allora dovrà inviare anche medici e infermieri. È questa in sintesi l’intesa raggiunta ieri mattina a Pescara, nel corso dell’incontro convocato dall’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, dopo le polemiche innescate dalla richiesta del sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, di utilizzare per l’Abruzzo la struttura che si trova a Pescara.

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Nel corso dell’incontro, a cui hanno partecipato il direttore del dipartimento regionale sanità Claudio D’Amario, il direttore dell’Agenzia sanitaria Pierluigi Cosenza, il referente regionale per le maxi emergenze sanitarie Alberto Albani e i manager delle quattro Asl abruzzesi, è stato stabilito che, a seconda dell’andamento della pandemia e delle conseguenti necessità di ricovero ospedaliero dei pazienti affetti da coronavirus, le aziende sanitarie valuteranno la possibilità di concentrare i degenti in un’unica struttura, sulla base di un accordo per la messa a disposizione del personale necessario a garantire l’assistenza. La Regione ha così passato la patata bollente alle Asl. Nel corso dell’incontro, è stato stabilito però che, nel caso in cui un ridotto numero di pazienti ospedalizzati lo permetta, si potrà valutare l’opportunità di concentrare tutti i degenti in un’unica struttura con la messa a disposizione, da parte delle altre aziende, del personale sanitario necessario. Lo scopo è quello di ottimizzare le restanti attività sanitarie e non pregiudicare l’attività di recupero delle liste d’attesa in cui tutte le Asl sono impegnate. (p.g.)
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