Salva banche, i risparmiatori occupano la sede di Banca Etruria a Pizzoli
Protesta di una ventina di risparmiatori che rischiano di restare senza risarcimenti: filiale occupata e minaccia di chiudere i conti correnti e riaprirli all'estero
PIZZOLI. Una ventina di risparmiatori della Banca Etruria di Pizzoli, correntisti storici dell'istituto di credito del piccolo comune, hanno occupato questa mattina la banca nel centro storico del paese per protestare contro il decreto rimborsi che sarà varato dal governo e che, secondo il loro parere, non tutela i risparmiatori. Il decreto infatti prevede per gli obbligazionisti, i piccoli risparmiatori rimborsi solo entro una certa soglia di reddito familiare circa 22mila euro. Tutti gli altri non sarebbero risarciti del danno che subito con l'entrata in vigore del decreto salva banche dello scorso 22 novembre, attuato dal governo per evitare il fallimento di quattro istituti di credito: oltre a Banca Etruria anche Carichieti cariferrara Banca Marche.
I correntisti hanno perso con obbligazioni subordinate circa 300 milioni di euro in tutt'Italia. Per quanto riguarda Pizzoli sono 1500 i correntisti danneggiati su una popolazione di 5000 persone. Alcuni di loro hanno deciso di occupare la filiale. La protesta va oltre l'occupazione fisica dell'isituto. I correntisti hanno annunciato che chiuderanno, e alcuni lo hanno già fatto, non solo i conti correnti non solo in Banca Etruria ma non li riapriranno nemmeno negli altri istituti di credito italiani.
I risparmiatori di Pizzoli, d'accordo con altri comitati in Italia, porteranno i loro risparmi all'estero accusando il sistema creditizio italiano di non essere capace di tutelare i risparmi e sostenendo che il sistema di vigilanza e di controllo non ha funzionato in tutta questa storia.