Salvo il 54% degli edifici

Sono 148 i comuni e le frazioni danneggiati dal sisma, censiti finora dal Centro in base alle segnalazioni di sindaci e pubblici amministratori. Un'ordinanza di Bertolaso tuttavia fissa a 50 i centri ufficialmente inseriti nell'area del "cratere" del terremoto e dunque destinatari dei provvedimenti finalizzati alla ricostruzione. Alcuni dei comuni esclusi già contestano la selezione effettuata

PESCARA. La metà degli edifici finora controllati perché mostrano segni, più o meno gravi, di cedimenti è agibile. I sopralluoghi tecnici sono stati 2.181 e 1.177 sono gli edifici utilizzabili, pari al 54% del totale. Il dato è del dipartimento della Protezione civile che coordina le rilevazioni sugli immobili nelle aree colpite dal sisma. Sono 441 (20%) gli edifici temporaneamente inagibili «ma agibili con provvedimenti di pronto intervento»; 70 (3%) i parzialmente inagibili; 93 (4%) i temporaneamente inagibili «da rivedere con approfondimento»; 363 (17%) quelli del tutto inagibili e 37 (2%) quelli inagibili «per rischio esterno».

LA MAPPA INTERATTIVA I comuni colpiti dal sisma

Le prime cifre paiono dunque confermare in larga misura il quadro fosco emerso dai primi rilevamenti che ha portato i sindaci di 148 centri, tra frazioni e comuni dalla montagna alla costa, all’incirca 140, a emettere ordinanze di chiusura, quantomeno in via precauzionale, per molti edifici pubblici, di culto e privati. La mappa dei centri dell’Abruzzo danneggiati dal terremoto del 6 aprile si avvia però a essere completa.

Provincia dell’Aquila. La cartina contempla solo alcune delle frazioni dell’Aquila, come Onna, Roio, Pianola, Paganica eCamarda, quelle cioé che appaiono al momento le più profondamente ferite dal sisma, ma sono interessate da crolli importanti e totale sfollamento anche Assergi, Aragno, Collebrincioni, Filetto, Arischia, San Vittorito, Cansatessa, Sant’Elia, Preturo, Bazzano, Coppito, Bazzano, Sassa, Bagno, Monticchio (la più integra), San Gregorio. Mentre spostandosi in provincia va segnalato che a Prata D’Ansidonia il centro storico è stato evacuato, 320 i ricoveri nella tendopoli, decine di sgomberi, il Comune è inagibile ed è a rischio di crollo la preziosa chiesa romanica di San Paolo di Peltuinum. Tutta San Pio delle Camere è inagibile e sgomberata: il 90% della popolazione è senza un tetto. Ad Anversa Degli Abruzzi 8 ordinanze di sgombero con 8 famiglie sfollate, due le chiese inagibili. Chiuso tutto il borgo medievale di Massa D’Albe, con le chiese della Concezione, Madonna di Ripoli, e San Teodoro, nella frazione di Forme. Decine le verifiche sulle abitazioni. A Cansano 3 ordinanze di sgombero totale di palazzine e 5 parziali, chiuse due strade su cui insistono case a rischio di crollo. Segnalazioni di lesioni dalla case popolari di Gioia Dei Marsi, che registra danni alla chiesa di Santa Maria Assunta. Sopralluoghi nelle scuole. A Pettorano sul Gizio inagibile la chiesa madre, verifiche su tutto il centro storico. Inagibili a Gagliano Aterno il Comune, le chiese, una casa; sgombero del paese alto per rischio crolli.

Luco De’ Marsidiverse case lesionate, una sgomberata, chiusa al traffico via Santa Maria, accertamenti sulle scuole. Campotosto è evacuato, i 700 abitanti sono in tenda; danni per la chiesa della Madonna di Brognaleto, municipio inagibile come molte abitazioni. Crolli ovunque a Capitignano, anch’esso sgomberato. Villa Sant’Angelo, ha avuto il 97% del centro storico distrutto ed è vuota: i suoi 450 abitandi, molti segnati da lutti, vivono in tenda. Evacuati anche i 3000 abitanti di Montereale. A Scoppito: sfollati i 3200 residenti, centri storici delle 17 frazioni transennati, chiuse diverse strade. A Tione Degli Abruzzi evacuati i 3 centri storici, strade ostruite. Le chiese hanno subito seri danni, la torre ha perso lo sperone, inagibile il municipio. Evacuazione anche per Pizzoli, 60 le case inagibili, e per Cagnano Amiterno, e Barete, gravemente lesionati. Inagibile e sgomberato il centro storico di Fossa, con crolli e problemi per i massi caduti dal monte Circolo. A terra il centro storico di Poggio Picenze, inagibile l’80% delle abitazioni. Stessa percentuale per il patrimonio abitativo di Lucoli, i 1065 residenti sono sfollati. Verifiche a Tornimparte su scuole, esercizi pubblici, negozi e case; a rischio il campanile della Madonna della Strada, crolli alla chiesa di Chielacosta.

Accianoevacuati i centri storici delle 5 frazioni, accesso precluso, il municipio è inagibile, crolli nelle chiese di Succiano e di Rocca Preturo, il campanile di San Lorenzo si è piegato, danni alle chiese di Beffi e Acciano. A Ovindoli il 25% delle case abitate è inagibile, parzialmente agibile il Comune, chiuse la scuola materna e elementare e le chiese; lesionata la cappella del cimitero. 50 gli sfollati. A Rocca di Mezzo due terzi degli abitanti ha la casa lesionata: 1000 sfollati. A Rocca di Cambio il 90% delle case è inagibile, il 100% delle chiese, tutta la popolazione sgomberata. A Ocre chiusi i 5 centri abitati, 110 sfollati. Verifiche di stabilità su tutte le case. Barisciano: chiuso il centro storico con 10 case crollate, inagibili la caserma dei carabinieri, il municipio, la parrocchia. 300 gli sfollati; crolli a San Martino, Villa di Mezzo e Lapedogna. Quartiere Tricaglio inagibile. A Capestrano chiusi chiesa, negozi e palazzi su piazza del Mercato, il Comune e appartamenti ai piani superiori, le Poste. Una decina le famiglie sfollate. Chiusa a Pratola Peligna la chiesa della Madonna della Libera. A Vittorito 235 case lesionate, 20 sgomberate, 50 sfollati, inagibili la scuola e due chiese. A Navelli evacuata Civitaretenga, crolli alla Torre civica medievale, in parte del ghetto ebraico, in 15 case, al campanile della parrocchia; inagibili tre chiese.

 A Pescina chiusi 4 chiese, scuole e tutti gli uffici pubblici, verifiche per case e ospedale. Inagibile il centro storico di Castel Del Monte: crollato il campanile, 400 sfollati. A Calascio sono 100 e il centro storico è chiuso. Il 40% degli edifici è inagibile a Carapelle Calvisio. Lesionate molte case del centro di Castelvecchio Calvisio. Lesioni e crepe in molte case e in tutti gli edifici di culto di Villa Santa Lucia, San Benedetto In Perillis, Caporciano, Sant’Eusanio Forconese e Arischia. A Santo Stefano di Sessanio è crollata la torre medicea, il paese è vuoto. A Corfinio chiuse le 3 chiese, a rischio crollo il campanile di Sa Martino, demolizione per 3 abitazioni, 7 case sgomberate con altrettante famiglie sfollate, seri danni al borgo medievale, chiuso il ponte sulla statale 5 che va verso Popoli. A Cocullo chiuse le chiese di San Domenico e di Madonna delle Grazie. Sgombero per 10 abitazioni. A Bugnara chiusa Madonna della Neve, crollo in centro. Diverse case inagibili a Cerchio, insieme a Comune e chiesa. Ad Aielli lesionati gli edifici storici, problemi seri alla torre. A Castellafiume municipio e tribunale chiusi. A Celano un centinaio le case inagibili, 110 gli sfollati, chiusi castello Piccolomini e tutte le chiese. Sulmona: evacuate una palazzina e 29 abitazioni, 77 edifici inagibili, 41 sgomberati, 30 sfollati, chiusa una chiesa. Danni anche a Pacentro. Castel di Ieri: chiuso il municipio, 50 sgomberi. A Castelvecchio Subequo 40 famiglie sfollate, danni per 3 palazzi e campanile di San Francesco. 100 sfollati a Goriano Sicoli. Lesionato palazzo Piccolomini a Molina Aterno. A Raiano inagibili le scuole e 3 chiese, sgombero per 9 abitazioni e 4 demolizioni, danni a San Michele, ponte chiuso. A Corfinio 3 case inagibili, chiuse 2 chiese. Ad Avezzano chiusa la cappella del seminario, sgomberato un palazzo: 26 famiglie sfollate. A Ofena 10 famiglie sgomberate, 2 chiese inagibili.