San Demetrio ne’ Vestini, ritrovato il corpo del ventenne pakistano inghiottito dalle acque del lago

A tarda ora si è concluso il lavoro dei sommozzatori che hanno scandagliato il Sinizzo anche con il sonar. L’amministrazione vestina: «Un giorno di festa trasformato in un incubo»
SAN DEMETRIO NE’ VESTINI. Trovato e recuperato quando era ormai notte. Dopo due giorni di ricerche, il corpo senza vita di Rahmat Hussain, il 20enne pakistano scomparso l’altroieri nelle acque del lago di Sinizzo, è stato portato a riva, avvolto da un lenzuolo bianco. I sommozzatori dei vigili del fuoco hanno continuato a scandagliare le acque del piccolo lago ininterrottamente. Ieri era arrivato anche un sonar, un sistema che, grazie alle onde acustiche, permette di visualizzare eventuali ostacoli subacquei. Decine di messaggi di cordoglio sono arrivati agli amici di Rahmat e alla famiglia che vive in Pakistan.
Il Comune di San Demetrio, in una nota, esprime il grande cordoglio per la perdita del giovane. «L’amministrazione e tutta la nostra comunità si uniscono al cordoglio per la tragica scomparsa di Rahmat Hussain», scrive in una nota il Comune, «un 20enne che ci ha lasciato prematuramente annegato nel nostro lago di Sinizzo. Rahmat Hussain era arrivato in Italia da giovanissimo, affrontando un lungo e difficile viaggio dal Pakistan. Viveva a Fontesecco e lavorava con dedizione nel ristorante “La Corte” a San Domenico. In un giorno di festa, insieme ai suoi amici, aveva deciso di trascorrere del tempo nel nostro lago per celebrare una ricorrenza importante per la sua comunità pakistana.
Purtroppo, questo giorno di festa si è trasformato in un dramma a causa di un probabile malore mentre nuotava. Le nostre più sincere condoglianze vanno a chi gli ha voluto bene e lo ha accompagnato nel suo cammino, ai suoi amici che lo hanno visto fino agli ultimi momenti e alla sua comunità tutta. La sua memoria rimarrà viva nei cuori di tutti noi». L’associazione Almoubadara «si unisce al dolore della comunità pakistana, e si rende disponibile nell’aiuto per il trasferimento del giovane in Pakistan».
Le ricerche hanno visto impegnati i vigili del fuoco del corpo nazionale stazione dell’Aquila, il Gruppo sommozzatori di Teramo e di Ancona, un equipaggio con un elicottero speciale denominato “drago” utilizzato per le ricerche, decollato da Pescara, il 118 Abruzzo Soccorso stazione di Navelli, polizia locale e volontari. Il piccolo lago Sinizzo è conosciuto come “la spiaggia degli aquilani”, ma in realtà quel piccolo specchio d’acqua che nasce grazie all’immissione della sorgente Acquatina e che come unica uscita ha uno scolatoio, non è mai stato balneabile. Con un’ordinanza del 2018, però, il Comune di San Demetrio ne ha ulteriormente sancito la non balneabilità.
Le acque sono infatti di competenza regionale, mentre le sponde sono del Comune di San Demetrio che ha dato la concessione all’azienda speciale Atc Grotte di Stiffe che gestisce il parcheggio. Il biglietto che i visitatori pagano per superare la sbarra che si trova appena fuori San Demetrio, all’inizio della salita che porta al lago, serve in pratica a pagare la pulizia delle sponde e i giovani collaboratori che gestiscono gli ingressi. Da qualche anno il lago Sinizzo è stato trasformato in un piccolo gioiello. Le acque rappresentano un mini-habitat naturale incontaminato in cui i visitatori possono trovare relax e buon cibo.
Nel corso degli anni, sul lago di Sinizzo sono fiorite molte leggende metropolitane. C’è chi dice che sia profondissimo, che le piante che ne abitano il fondo siano una trappola per i bagnanti, che ci siano mulinelli pronti a risucchiare i malcapitati. Niente di tutto questo, ricorda chi al lago ci lavora e lo frequenta da anni. L’unico pericolo, comune purtroppo a molti mari e laghi, è la temperatura dell’acqua. Lo stesso freddo che aveva tradito quel ragazzo che, il 19 luglio di 32 anni fa, si era tuffato dai rami che sporgevano sul lago e, proprio a causa di una congestione, non era più riemerso.
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