San Gregorio, ricostruita la «Casa madre-bambino»

22 Maggio 2013

Tutti i lavori sono stati possibili grazie a donazioni di enti, imprese e associazioni Domani alle 12 l’inaugurazione preceduta alle 9 da un convegno sull’accoglienza

SAN GREGORIO. Verrà inaugurata domani mattina a San Gregorio la «Casa Madre-Bambino» distrutta dal sisma dell’aprile del 2009 e in quattro anni ricostruita, arredata e resa di nuovo funzionale grazie a una serie di donazioni e in particolare quelle della Regione Campania, di Baby nel cuore Onlus, Fondazione Bnl, Federazione ViviamoInPositivo, Italia Onlus, Banca Popolare di Spoleto. Realizzato anche un campo di calcetto grazie a Fondazione Francesca Rava, Nph Italia Onlus e Kpmg. Il complesso (a fianco una foto aerea realizzata grazie a un elicottero messo a disposizione dalla Aero-Eli servizi costruzioni aeronautiche di Daniele Zecca) è stato ricostruito da capo a fianco alla struttura crollata il sei aprile del 2009 al posto della quale in futuro potrebbe essere realizzata una piazza o altro che sarà deciso in seguito. In occasione della inaugurazione domani a San Gregorio ci saranno molte autorità e il taglio del nastro sarà preceduto da un convegno (inizio ore 9) dal titolo «Accogliere Madre-Bambino». Dopo l’introduzione di suor Mirella Del Vecchio, vera anima di tutta la struttura, ci saranno delle relazioni. La dottoressa Elisabetta Catapane parlerà su «Come uscire dal tunnel della violenza: percorsi»; la dottoressa Alessia Salvemme relazionerà su «Antiviolenza: analisi di un caso»; l’avvocato Simona Giannangeli approfondirà le «Applicazioni e i limiti della normativa di violenza di genere»; la dottoressa Anna Maria Morgante e l’avvocato Simona De Luca parleranno della «Predisposizione di strumenti per una programmazione di gestione integrata in favore delle vittime di violenza». Alle 12,15 ci sarà l’inaugurazione «Casa di Accoglienza Madre-Bambino» e a seguire l’inaugurazione del campo di calcetto. La struttura di San Gregorio ha origini nel 1939 quando le suore Ferrari prendevano in custodia gli orfani di guerra. In seguito si è trasformata in educandato; dal 1985, ad opera di suor Mirella, è divenuta fra l’altro Casa di Accoglienza di minori in difficoltà segnalati dall’autorità giudiziaria. La missione è ispirata al carisma della fondatrice Maria Ferrari, che diresse nel 1868, su incarico del vescovo monsignor Filippi, il “Conservatorio per la protezione delle giovani fanciulle” e, successivamente, nel suo progetto apostolico e caritativo, si dedicò alla cura dei ragazzi di periferia che non frequentavano le scuole né potevano essere raggiunti dal clero, degli ammalati, privi di cure e degli adulti senza formazione cristiana. La missione si è rinnovata e attualizzata con suor Mirella Del Vecchio e le sue consorelle, le quali, con l’ingresso sempre più numeroso di bambini e ragazzi e spesso delle madri, hanno portato avanti l’attività.