Sante Marie, escursioni per ipovedenti

22 Maggio 2022

Cammino dei briganti aperto a un gruppo di persone con disabilità sensoriali

SANTE MARIE. Il Cammino dei briganti si tinge di giallo e a fine mese parte da Sante Marie un gruppo di 15 camminatori formato da quattro persone cieche, quattro ipovedenti di cui uno anche ipoudente e il resto vedenti. NoisyVision onlus, associazione che da anni organizza cammini inclusivi, da subito ha cercato di sottolineare l’importanza di eliminare le categorie e le sovrastrutture che tolgono normalità alla disabilità. Per la loro esperienza in Abruzzo la guida ambientale escursionistica sarà proprio l’ideatore del cammino e fondatore della Compagnia dei cammini, Luca Gianotti. La sinergia tra le due non profit è stata battezzata a fine marzo con il cammino in Salento, da Otranto a Santa Maria di Leuca. L’anno si chiuderà tra le grandi dune del Marocco, con un cammino nel deserto che ha già registrato il tutto esaurito. Il 26 maggio i viandanti arriveranno da tutta Italia, da Torino a Catania, e a Sante Marie da dove partiranno per il cammino. Durante il percorso ci saranno alcuni eventi per incontrare le comunità del territorio: sulla montagna sopra Nesce i camminatori saranno accolti dagli abitanti del paese, che saliranno per portare le loro storie, i loro sapori, la loro musica; a Santa Maria in Valle Porclaneta ci sarà un piccolo concerto di musica classica con la violoncellista turca Derya Davulcu; a Magliano visiteranno il museo dell’uomo e della natura della riserva statale orientata Monte Velino e all’arrivo a Sante Marie ci sarà una festa di benvenuto in loro onore. «È l’ennesimo cammino che facciamo, ma l’emozione di partire è ogni volta forte e diversa», commenta Dario Sorgato, fondatore di NoisyVision Onlus, «diverse le persone, i sentieri, i paesaggi e tutte le sensazioni che avremo la fortuna di vivere». Soddisfatto Gianotti per il quale «dopo la prima esperienza positiva in Salento sono felice di ripetere qui in Abruzzo, Queste zone sono un po’ la mia casa e poter accogliere questo gruppo è un forte segnale di apertura e valorizzazione delle parole, nel passato e nel futuro».