Sarà lo Stato a custodire i dati Asl 

Dopo l’attacco hacker l’azienda anticipa l’ingresso nel Polo strategico nazionale

L’AQUILA. È stato uno degli attacchi hacker più violenti ai danni di un ente italiano, non tanto perché ha bloccato i sistemi informatici, quanto per le migliaia di dati sensibili di pazienti e dipendenti diffusi dai cyber criminali su internet alla mercé di qualsiasi malintenzionato. Ma ora la Asl aquilana reagisce, bruciando tutti sul tempo nell’ingresso nel nuovo Polo strategico nazionale, che custodirà i dati e i servizi critici in quella che è pensata come una fortezza digitale statale.
L’annuncio lo ha dato martedì il governatore Marco Marsilio nella sua relazione al consiglio regionale. Poi lo ha confermato il direttore generale della Asl Ferdinando Romano, fregiandosi del titolo di prima azienda sanitaria a entrare nel Psn. Di sicuro la Asl è la prima in Abruzzo ed è in anticipo rispetto alle previsioni: gli obiettivi ministeriali fissano al 2026 l’entrata almeno del 75% delle pubbliche amministrazioni nel Polo, che è nato ufficialmente solo nel dicembre scorso.
In concreto, i tecnici al lavoro per la Asl stanno spostando – anche questo ritardando il pieno ritorno alla normalità dei sistemi, comunque previsto a inizio giugno – i dati sensibili e i servizi critici dai server fisici attaccati dagli hacker al “cloud” digitale del Polo nazionale, così da poterne gestire la sicurezza a livello nazionale. In campo, del resto, ci sono aziende di primo livello nella sicurezza informatica e nelle telecomunicazioni: a partire da Tim e Leonardo, che partecipano la società che gestisce il Polo strategico nazionale. (l.t.)
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