Sbloccati i lavori per ridurre la frana in zona via Turati

10 Marzo 2014

Necessaria la variazione delle carte topografiche Goti: solo così siamo riusciti a ottenere i finanziamenti

AVEZZANO. La frana continua a muoversi e ora, dopo anni di immobilismo, si muove finalmente anche il Comune. Dopo i ripetuti allarmi lanciati dai residenti di via Turati preoccupati per la stabilità delle loro abitazioni e della strada che scivola sempre più a valle, dal Comune si sono finalmente attivati elaborando una relazione geologica sull’intero costone che da via Japasseri arriva fino allo stadio comunale Pallozzi. Una relazione preoccupante che ha portato i tecnici comunali a uscire allo scoperto per rendere pubblico il rischio in cui versa l’intero isolato. La presenza di una scuola, di decine di abitazioni e di una strada aperta al traffico, non consentiva, ancora una volta, di far finta di niente. Tanto che il sindaco, Peppino Ranalli e l’assessore ai Lavori pubblici, Stefano Goti, sono corsi ai ripari e con una variazione delle carte topografiche della zona, hanno catalogato la scarpata con rischio R4. Il massimo previsto dalle varie scale che indicano il rischio idrogeologico di un territorio e che secondo le indicazioni della Protezione civile, andrebbe monitorata e sottoposta a intervento di consolidamento e di messa in sicurezza.

«Era un atto che doveva essere già stato eseguito da qualche anno», spiega l’assessore Goti, «dopo la messa in sicurezza della frana di via Japasseri sarebbe stato giusto che la passata amministrazione si fosse preoccupata di adeguare anche le cartografie idrogeologiche relative alla zona di via Turati. Non è stato fatto. Cosa che abbiamo fatto in questi giorni, anche perché esiste la possibilità di ottenere dei finanziamenti statali per la messa in sicurezza dell’area, che non sarebbero mai potuti arrivare se l’indice di rischio del costone fosse rimasto quello indicato dalle cartografie esistenti». A sollecitare interventi urgenti per la messa in sicurezza della zona erano stati, a più riprese, i residenti preoccupati dai continui cedimenti del terreno e dei muri di cinta delle loro abitazioni. Supporti dei cancelli d’ingresso piegati, crepe sempre più evidenti sui muri e su via Turati erano il segno tangibile del cedimento del terreno e della scarpata che, piano piano, si sta trascinando a valle. Transenne portate via dal vento e dall’incuria che si affacciano pericolosamente sul costone sempre più ricettacolo di sporcizia e di rifiuti. Per non parlare dell’ascensore scandalo entrato in funzione per pochi mesi e poi lasciato nell’incuria più totale, così come la scalinata che lo avvolge e che dal piazzale Ruggieri porta proprio su via Turati.

Claudio Lattanzio