Servizio mensa, esonerate 180 famiglie Redditi troppo bassi per pagare il ticket

30 Aprile 2010
AVEZZANO. Sono più quelli esonerati dal pagamento di chi si «dimentica» di restare in pari con i versamenti del buono mensa. L’assessore alle politiche scolastiche, con delega anche al sociale, Luca Dominici, fa una premessa e rassicura.
«Non sono mai stati negati i pasti ai bimbi i cui genitori erano morosi con il servizio» afferma l’amministratore «detto questo se si presentano situazioni di difficoltà e una persona non riesce a pagare cerchiamo sempre di aiutarla. Da noi la percentuale dei morosi è irrisoria».
Ad Avezzano, quindi, non si sono presentati, né si presenteranno, casi di scolaretti lasciati a pane e acqua perché i genitori non hanno saldato la retta del servizio.

I numeri. È un esercito di circa 1.200 bimbi quello che il Comune deve sfamare. Gli alunni sono schierati nelle diciassette scuole, materne ed elementari, che compongono i quattro circoli didattici cittadini. Di questi 1.200 un buon 15 per cento, siamo sui 180 nuclei familiari, è esonerato dal pagamento.
«Si tratta di quelle famiglie che hanno un Isee inferiore ai 5.018 euro annui» spiega l’assessore Dominici «controlliamo i redditi di chi chiede le agevolazioni per evitare che qualcuno possa fare il furbo».

I costi. Le tariffe del servizio mensa sono ferme dall’anno scolastico 2004/05. «Il costo degli alimenti e dei pasti è cresciuto, ma l’aumento lo abbiamo coperto come amministrazione senza scaricarlo sull’utenza» sottolinea l’assessore. Per il buono mensa pieno servono 2,83 euro, mentre chi ha un Isee compreso tra 5.018 a 12.544 euro la tariffa scende a 2,32. Infine, quelle famiglie che hanno tre figli a mensa spendono 1,40 euro.
Sono sei anni che le tariffe non vengono ritoccate. Un lasso di tempo sufficiente a ipotizzare un possibile rincaro, anche se minimo. Dominici allontana eventuali timori di incrementi: «Finché ci sarò io non aumenteremo le tariffe della mensa».

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