Sfugge a una rapina di finti poliziotti

Un automobilista è stato fermato da una “pattuglia” vicino a Navelli: poi ha intuito il pericolo ed è riuscito a scappare

L’AQUILA. Brutta esperienza per un automobilista, Antonio Del Campo, che nei pressi di Navelli si è trovato a che fare con finti poliziotti, (secondo gli agenti veri si tratta di una banda di nomadi) che lo hanno fermato per rapinarlo.

Per sua fortuna, quando ha intuito la trappola, ha approfittato di un attimo di distrazione dei malviventi, ed è fuggito. Ma il rischio di conseguenze gravi è stato notevole.

«Ero alla guida della mia Fiat Punto», racconta l’automobilista, «quando mi si è accodato un Suv nero dal quale mi hanno fatto dei cenni che mi hanno indotto a fermarmi».

«Dal fuoristrada», prosegue, «sono scesi un uomo e una donna che mi hanno detto di essere poliziotti e hanno anche esibito un tesserino. Mi hanno fatto delle strane contestazioni come l’aver superato i limiti di velocità. Poi hanno anche detto che usciva fumo nero dalla marmitta». Tutte scuse per indurlo ad aprire il cofano del motore e porre in essere la messinscena. Nel frattempo dal Suv è uscita un’altra donna, anch’ella sedicente poliziotta, che a Del Campo è sembrata, per abbigliamento e modi, una rom. Questa si è avvicinata al cruscotto e ha in qualche modo tentato goffamente di appropriarsi del cellulare e del portafoglio. La reazione dell’automobilista l’ha indotta a fermarsi e l’uomo ha capito di avere a che fare con dei delinquenti.

A quel punto Del Campo ha finto di avere un malessere e poi, approfittando di un momento di distrazione dei malviventi, si è tolto dai guai.

«In un attimo», racconta, «sono saltato dentro l’auto e ho messo le sicure. Poi ho avviato il motore e sono partito».

«Il vero ostacolo alla fuga», prosegue, «era rappresentato dal fatto che il cofano era ancora aperto e mi ostacolava la visuale. Ho ingranato la prima, poi la seconda e, per fortuna, quando ho messo la terza marcia il cofano si è miracolosamente abbassato e mi ha permesso di accelerare e di allontanarmi».

Durante la discussione con i finti poliziotti sono transitate anche diverse auto, ma nessuno si è accorto di quello che stava accadendo.

L’automobilista, che ha passato certamente un brutto quarto d’ora, ha voluto raccontare la sua poco piacevole esperienza anche per indurre la gente a diffidare di certe presenze sulle strade.

Il consiglio è quello di stare attenti a questo fuoristrada nero del quale Del Campo non ha avuto modo, purtroppo, di annotare i numeri della targa ma secondo la polizia potrebbe trattarsi di un veicolo rubato. Non è la prima volta, del resto, che in provincia dell’Aquila si verificano episodi di questo genere.

Due giorni fa, comunque, è stata presentata anche una denuncia in questura e si è in attesa di riscontri.

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