Sguardi al femminile sulla città distrutta

Il capoluogo ospiterà un incontro promosso dal comitato «Donne terre-mutate»

 L'AQUILA. Spiegare il terremoto con gli occhi delle donne. Con questo obiettivo le donne aquilane invitano le donne di tutta Italia all'incontro nazionale che si terrà il 7 e l'8 maggio prossimi. Un'iniziativa a cura del comitato «Donne terre-mutate», composto dalle associazioni «Biblioteca delle donne-Melusine», «Donne in nero» e «Leggendaria-Libri, letture e linguaggi». Il fine del progetto - presentato nell'asilo occupato di viale Duca degli Abruzzi - è sempre quello di mostrare al Paese il vero stato delle cose nel capoluogo colpito al terremoto, ma non solo. Il comitato, infatti, ha anche in programma la realizzazione di una Casa delle donne: un luogo dove incontrarsi, discutere e ricostruire. «L'Aquila: tutti l'hanno guardata, ma quanti l'hanno vista veramente?», dicono le organizzatrici. «L'incontro nazionale vuole portare le donne di tutta Italia a vedere L'Aquila come è. A sentirne gli odori, a toccare le spaccature e a stringere mani. Vogliamo accompangarle a visitare la "zona rossa" ancora militarizzata, ad entrare nel progetto Case, a camminare nei quartieri vuoti e abbandonati, a passeggiare nel centro dopo le undici di sera. Vogliamo portarle nei luoghi che la televisione non ha mai fatto vedere».  Il comitato «Donne terre-mutate» è nato con lo scopo di partecipare attivamente alla ricostruzione e l'incontro «Vediamoci all'Aquila. Le donne terre-mutate chiamano» è stato organizzato proprio in questo senso. «Siamo tutte aquilane» è lo slogan con il quale il comitato invita le donne di tutto il paese a visitare il capoluogo abruzzese. «L'Aquila è diventato un luogo di conflitto», ha detto una componente del comitato, Simona Giannangeli, «come ce ne sono altri e differenti in Italia e nel mondo. Noi vogliamo far dialogare le donne che vivono questi "conflitti" e l'incontro nazionale di maggio sarà una tappa molto importante del nostro lungo percorso». Il comitato vuole promuovere anche un'altra iniziativa: una Casa delle donne. «Un luogo dove stare insieme», dice Donatella Tellini della Biblioteca delle donne, «e collaborare anche per la ricostruzione del capoluogo abruzzese». E se ancora non è stato stabilito dove sorgerà il punto d'incontro, c'è anche chi ha già lanciato un'idea: «Un posto idoneo potrebbe essere l'area dismessa di Collemaggio», spiega l'avvocato Giannangeli. «Quella zona deve essere restituita alla città».

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