Slavina durante un fuori pista sul Gran Sasso Il 32enne in condizioni disperate a Teramo

Mario Celli, aquilano travolto da una valanga durante un fuoripista nei Valloni, è sempre in rianimazione. Se il quadro clinico non evolverà in senso positivo, partiranno le procedure per l'accertamento di morte

L’AQUILA. È in coma profondo, nel reparto di rianimazione cardiochirurgica dell'ospedale Mazzini di Teramo, Mario Celli, il medico 32enne dell'Aquila travolto ieri da una slavina a Campo Imperatore. Nella notte le condizioni del giovane, rianimato a Teramo dopo tre ore di assenza di battito cardiaco, grazie all'utilizzo della macchina cuore-polmoni Ecmo in dotazione al Servizio di emodinamica del Mazzini, si sono aggravate. I medici lo tengono sotto stretto monitoraggio e attendono i risultati di alcuni test di laboratorio per valutare l'evolversi della situazione clinica. Il giovane non è più sotto sedazione e, se il quadro clinico non evolverà in senso positivo, domani mattina partiranno le procedure per l'accertamento di morte.

La valanga a Campo Imperatore. Mario Celli stava sciando fuoripista sul Gran Sasso, nei Valloni, quando, intorno alle 13.00 di ieri, è stato travolto da una valanga davanti agli occhi del fratello Paolo. L’uomo è stato recuperato ieri dai tecnici del Soccorso Alpino congiuntamente agli operatori del 118 e al Soccorso Alpino del Corpo Forestale e della Guardia di Finanza. Immediatamente, il fratello scampato alla slavina si è lanciato sul luogo dell’incidente e ha messo in atto una pratica di autosoccorso utilizzando l’Artva, l’apparecchio di ricerca in valanga di cui erano provvisti entrambi i giovani, sondando il corpo del fratello ha scavato nel tentativo di estrarlo dalla neve.

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Il trasferimento e l'intervento d'urgenza a Teramo. La macchina dei soccorsi, allertata dallo stesso Paolo Celli, è intervenuta subito sul luogo dell’incidente. L’elicottero del 118 ha provveduto a sbarcare sulla valanga il tecnico dell’elisoccorso, le unità cinofile e i sanitari che hanno tentato di rianimare il travolto. In evidente stato ipotermico e in arresto cardiaco, il ragazzo, grazie ai medici dell’elisoccorso e del Soccorso Alpino, è stato trasportato in elicottero all’ospedale di Teramo dove è stato sottoposto a circolazione sanguigna extra corporea, pratica attuata per la prima volta in Abruzzo e che ha rimesso in moto il cuore di Mario Celli.

Grazie all’intervento di un elicottero del Corpo Forestale dello Stato è stata trasportata un’unità cinofila del Cnsas che insieme alle squadre del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza hanno provveduto a verificare che la valanga non avesse travolto altri sciatori. Ulteriore controllo è stato effettuato utilizzando il dispositivo Recco dall’elicottero del 118 che ha sorvolato a bassa quota la zona ormai sgombra dagli operatori.

La squadra mobile indaga sulla dinamica. Intanto la squadra mobile della questura dell'Aquila, sotto il coordinamento del sostituto procuratore del capoluogo abruzzese David Mancini, sta cercando, anche attraverso testimonianze, di ricostruire come si sia verificata la valanga con l'obiettivo di verificare se sussistano eventuali profili di rilevanza penale. Gli agenti coordinati dal dirigente Maurilio Grassi stileranno un'informativa da consegnare al pm.

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