Slitta il trasloco dell’Università Studenti in rivolta

La rappresentante: «Solo promesse su una sede adeguata» Si teme che molti iscritti decidano di cambiare facoltà

AVEZZANO. La sede staccata dell’Università non si sposta e gli studenti insorgono. Le lezioni di giurisprudenza e del master in materie agroalimentari dovevano tenersi al Liceo Classico e al parco Arssa. Così aveva annunciato il sindaco Gianni Di Pangrazio a primavera, tra l’entusiasmo di studenti e genitori. In realtà tra qualche settimana ricominceranno le lezioni, ma di trasferimenti non se ne parla. «Non abbiamo ancora alcuna novità e a breve si ripartirà con le attività», ha spiegato Giulia Gianfelice, rappresentante degli studenti. «Hanno detto che ci avrebbero spostato in centro ed eravamo contenti perché nella sede provvisoria di via Sandro Pertini ci sono troppe difficoltà». Il trasferimento è stato imposto dopo che la sede di via Napoli è stata ritenuta inagibile. «Non possono ora disporre il trasloco nelle altri sedi», ha continuato la studentessa. «Ormai è tardi, dovevano farlo prima. In via Pertini, per quanto riguarda gli spazi, non abbiamo problemi, ma non ci sono servizi sufficienti per tutti e poi è troppo distante dal centro. In molti stanno lasciando la nostra facoltà per questo motivo, bisogna fare qualcosa». Sulla vicenda è intervenuto anche Massimo Verrecchia, coordinatore del Nuovo centrodestra, che si è chiesto quando ci sarà questo annunciato spostamento. «Pensavamo di trovare nel sito dell’Università di Teramo la sede distaccata di Avezzano o nell’Arssa o nelle aule del Liceo Classico come aveva promesso il sindaco e invece tutto ciò non risulta», ha sottolineato. «Il 14 maggio siamo intervenuti chiedendo pubblicamente al sindaco dove era finita la sede di Giurisprudenza ad Avezzano, facendogli notare che quella provvisoria in Via Pertini, non di proprietà del Comune, non poteva continuare a essere utilizzata in quanto decentrata e poco adatta a una sede universitaria. A fine maggio Di Pangrazio, accompagnato dal rettore dell’Ateneo teramano Luciano D’Amico, dalla preside di Giurisprudenza Floriana Cursi, dal vicepreside Mario Fiorillo, dal preside di Bioscienze e tecnologie agroalimentari e ambientali Dario Compagnone e dalla direttrice generale Maria Orfeo, annunciò alla città e agli studenti una soluzione, quella di far trasferire la sede di Giurisprudenza nelle aule del Liceo Classico e nei locali dell’Arssa. Con sconcerto prendiamo atto che, a poco più di una settimana dall’inizio delle lezioni universitarie, il sindaco non si sia degnato neanche di comunicare agli studenti e alle loro famiglie dove si terranno le lezioni, con il sospetto che si stia assecondando la volontà non nascosta di quegli esponenti del Pd che vorrebbero toglierla». Secondo Verrecchia «ormai le promesse non realizzate dal sindaco Di Pangrazio hanno varcato anche i confini della nostra provincia. Per questo rivolgiamo le nostre scuse al rettore dell’Università di Teramo perché, anche lui in buona fede, come molti cittadini avezzanesi e studenti, ha creduto agli annunci, puntualmente smentiti, dell’attuale sindaco», conclude Verrecchia.

Eleonora Berardinetti

©RIPRODUZIONE RISERVATA