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Spariti un bancario e 2 milioni di euro

Ammanco scoperto dopo la misteriosa scomparsa dell’uomo: denaro distratto dai conti correnti e dirottato all’estero. Solo una telefonata ai familiari per far sapere che sta bene

AVEZZANO. Con una telefonata ai familiari ha fatto sapere di stare bene. Ma di lui si sono perse le tracce da giorni. Un bancario impiegato in un istituto di credito della Marsica si sarebbe messo in tasca una cifra di circa due milioni di euro prima di sparire.

Su quella che ha tutti i connotati di una fuga con il malloppo, compiuta al termine di un meticoloso piano portato avanti per truffare alcuni clienti e la stessa banca in cui lavora, c’è il massimo riserbo negli ambienti creditizi. Non facciamo né il nome del protagonista né quello dell’istituto di credito per il semplice motivo che su questa vicenda non c’è ancora neanche un’indagine ufficiale. Ma negli uffici della Procura di Avezzano si è a conoscenza del fatto, segnalato dopo la scomparsa dell’uomo. Indagine che con ogni probabilità lo stesso istituto di credito ha cercato di evitare per tutelare il buon nome della filiale.

Sono al lavoro gli ispettori della banca, inviati dalla sede centrale, che stanno cercando di appurare quanto avvenuto e soprattutto l’esatta cifra dell’ammanco. Dai primi riscontri, pare che il bancario si sia reso protagonista di svariate distrazioni (in particolare piccole cifre sparite un po’ alla volta) sui conti dei clienti. Parte dei fondi sarebbe stata trasferita in istituti all’estero. L’impiegato non aveva destato mai alcun sospetto. Dubbi nati soltanto dopo il suo allontanamento volontario dal posto di lavoro e dalla famiglia. Il telefonino è spento, a ogni chiamata scatta la segreteria. Lui si è fatto vivo per dire che sta bene. Nient’altro.

Di episodi simili sono piene le cronache. Anche se quasi sempre, come nel caso che sta interessando la Marsica, si punta soprattutto a tutelare l’immagine degli istituti coinvolti e quindi le indagini non approdano a nulla. Il caso più recente è avvenuto a Torino, dove è scomparso un broker molto conosciuto. Un uomo che a Torino e a Montecarlo vantava amicizie e conoscenze importanti ed era dipendente di un istituto di credito privato del capoluogo piemontese. Ha una quarantina d’anni, è un elemento di spicco di un Rotary club della zona. Il broker torinese in fuga si sarebbe appropriato di una cifra vicina ai 20 milioni di euro. Il bancario della Marsica, a confronto, può essere considerato un dilettante.

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