Studenti a confronto con il maestro Tovoli 

La scuola che resiste: incontro on line all’istituto d’Aosta col direttore della fotografia che vinse il David

L’AQUILA . Scuola e cinema si incontrano nell’iniziativa dell’istituto Amedeo d’Aosta che ha inaugurato il primo di una serie di appuntamenti nell’ambito del progetto “I mestieri del cinema”, curato dal docente Francesca Giandomenico e di cui è stato presentatore Piercesare Stagni, critico cinematografico. Gli studenti hanno incontrato Luciano Tovoli, noto direttore della fotografia che ha ottenuto due Nastri d’Argento, per “Professione reporter” di Michelangelo Antonioni e “Splendor” di Ettore Scola, e un David di Donatello per “Capitan Fracassa”. Il progetto è finanziato dal Miur e dal Mibac e organizzato dall’associazione FilmInArt, di cui è direttore artistico Barbara Barni e presidente Micol Conti, in collaborazione con il d’Aosta e il liceo “Ciardo Pellegrino” di Lecce. I ragazzi, dopo aver visto “Professione reporter”, film del 1975, hanno avuto l’opportunità di aprire un dialogo con Tovoli per parlare di tecnica, di piano-sequenza e di visione. «Che tipo di lavoro c’è dietro una narrazione cinematografica che sembra essere registrata senza il controllo del regista, in un universo di oggettività dove cose e persone sembrano avere lo stesso peso?». È stata questa la domanda cardine dell’iniziativa. «La storia del reporter che prende il posto di un altro, nel vano tentativo di rifarsi una vita è il tema dell’incapacità dell’individuo di stabilire con la realtà un rapporto autentico», sottolinea l’istituto, «e che ruolo ha il cinema nella trattazione di questo tema?». La piattaforma on-line su cui si è tenuto l’incontro «non ha frenato l’interesse dei ragazzi né il carisma del maestro Tovoli, che ha interagito con loro alla luce delle sue diversificate esperienze nel campo cinematografico che annoverano, oltre ai già citati lavori, i documentari sperimentali in epoca maoista. Spezzoni, sequenze mostrate e commentate per una lettura dell’immagine in funzione di un linguaggio interpretativo consapevole che attraverso la tecnica raggiunge la rappresentazione di una realtà, di una emozione, di un messaggio». Interagire con Tovoli, spiega l’istituto, « in un momento in cui la didattica per necessità ascritte alla pandemia in corso si reinventa, è stato un momento formativo fondamentale sul piano curriculare e su quello della relazione umana, un valore aggiunto, in un clima di aule deserte e sedie vuote a dimostrare che la scuola oggi compie il miracolo di esserci, oltre lo spazio fisico e oltre la materia».