«Sul Cam Angelosante sbaglia bersaglio» 

I membri del consiglio di sorveglianza al contrattacco: critiche non mirate al bene del servizio idrico

AVEZZANO. Attacco al Cam sulla parcella da 952mila euro per i consulenti del concordato fallimentare del Cam «approvata dai creditori e pre-dedotta dalle spese generali, tardivo, immotivato e dannoso per la società». Alessandro Pierleoni, Antonio Mostacci e Felicia Mazzocchi, presidente e membri della sorveglianza, difendono l’operato della società e passano al contrattacco del consigliere regionale leghista e sindaco di Ovindoli, Simone Angelosante, che ha definito la maxi parcella esorbitante. E non temono il confronto in commissione di vigilanza, «dove», affermano, «ci aspetteremmo apposita commissione regionale sul bilancio 2017 che l’allora cds del Cam ha approvato con 53 milioni di perdite originate dall’emersione di fatti gestionali pregressi che hanno aggravato il passivo patrimoniale, giunto a 110 milioni di euro, comprensive di sanzioni regionali per 1 milione e mezzo e debiti con l’erario ed enti previdenziali per 10 milioni. Situazione che ha decretato l’impossibilità di proseguire l’attività se non attraverso il ricorso alla procedura accordata dal Tribunale in attesa del provvedimento finale del giudice».
I componenti della sorveglianza, però, non si limitano all’autodifesa, mentre il presidente del Cam, Manuela Morgante, bersaglio di Angelosante, resta in silenzio. «Angelosante», attaccano, «non ha vissuto il periodo nel quale l’attuale governance ha preso atto, attraverso una verifica sulla veridicità dei conti, di una situazione economico finanziaria gravissima ereditata dalle precedenti gestioni che ha condotto alla procedura straordinaria di concordato in continuità. E appare anomalo che, nelle vesti di sindaco di un comune socio, fosse assente all’assemblea dove si è deliberata l’azione di responsabilità nei confronti di ex amministratori ritenuti responsabili dei debiti prodotti».
Insomma, per i tre, Angelosante ha sbagliato bersaglio «mentre», chiosano, «non ricordiamo neanche una richiesta di confronto in merito alla programmazione di nuovi fondi regionali per il servizio idrico. Sindacare, solo ora, sulle spese della procedura, non sembra mirare al bene del servizio idrico e al risanamento condiviso dai soci. In ogni caso questa governance, è pronta a fornire tutti i chiarimenti all’assessorato o in commissione di vigilanza. L’obiettivo resta la continuità aziendale e il rilancio del servizio attraverso ottimizzazione dei costi e l’incasso dei crediti iscritti in bilancio, nel più breve tempo, verso chiunque, e a qualsiasi titolo»
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