Sulmona capofila dell’innovazione grazie ai treni a idrogeno “verde”

Annuncio del presidente dell’associazione Zero emissioni, Righini, agli stati generali della geotermia La messa in esercizio è prevista per il 2027. Saranno realizzati impianti per produrre il carburante
SULMONA. È stata definita la prima linea ferroviaria totalmente ecosostenibile. Ora l’innovativo progetto di Rfi (Rete ferroviaria italiana), che utilizzerà treni a idrogeno verde e che attraverserà il cratere sismico colpito dai terremoti del 2009 e del 2016 di Terni, Rieti, L’Aquila e Sulmona, sarà al centro del primo laboratorio di geotermia e idrogeno, che si terrà in Umbria. L’iniziativa, promossa dalla Rete di imprese H-Circular, nasce per rispondere alle esigenze dell’energivoro e grande emettitore di Co2 come le acciaierie speciali di Terni, l’utilizzo del biogas e bio metano prodotto dagli impianti che smaltiscono i rifiuti organici e appunto il progetto delle ferrovie sulla nuova linea che interessa i quattro comuni e che potrebbe giovare di una fornitura di idrogeno stabile senza condizionarsi a grandi impianti fotovoltaici o eolici.
IL PROGETTO
Il piano di sviluppo economico è finanziato dal Fondo nazionale complementare al Pnrr. L’ordinanza per il treno verde è stata firmata dal commissario straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, dopo l'intesa raggiunta nella Cabina di coordinamento. Il progetto prevede anche la realizzazione di tre impianti nel Lazio, in Umbria e in Abruzzo per la produzione di idrogeno “green” destinato al treno, ma anche all’alimentazione del trasporto locale ed extraurbano su gomma, fondi per la progettazione e per l’acquisto del materiale rotabile. Finanziato con 50 milioni di euro a cui si aggiungeranno altri 59 milioni dal bilancio del ministero delle Infrastrutture, per l’acquisto di nuovi treni a idrogeno, grazie all’intesa con il ministro Enrico Giovannini, che ha sostenuto il progetto, insieme a Rete ferroviaria italiana. I tempi di esecuzione saranno strettissimi, con la messa in esercizio prevista nel 2027.
IL LABORATORIO
Si tratta del primo lavoro di economia circolare in Europa, che vede la chiusura del ciclo dei rifiuti, la produzione di idrogeno verde per grandi cicli industriali e l’alimentazione del trasporto ferroviario. Ad annunciarlo è stato il presidente associazione geotermia Zero emissioni, Diego Righini, in occasione degli stati generali della geotermia, organizzati nei giorni scorsi dal consiglio nazionale degli geologi.
ENERGIA VERDE
La geotermia è attualmente la soluzione energetica più efficace e immediata per rispondere alla crisi di energia in Europa. Nel corso dell’appuntamento è stato presentato il quadro generale degli impianti presenti oggi in Italia, che vede 34 centrali in Toscana, e la programmazione per il 2035 con la realizzazione di altre 15 centrali tra Emilia-Romagna, Umbria, Lazio, Campania, Basilicata e Sicilia. Le nuove centrali saranno il frutto della collaborazione tra gli studi compiuti dal consiglio Nazionale delle Ricerche, dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia e delle Università italiane presenti nelle regioni. Il lavoro sarà coordinato dall’Unione geotermica italiana e il piano industriale sarà redatto da Enel con la collaborazione delle PMI geotermiche coordinate dal manager di ITW Geotermia Italia, Diego Righini.
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