Sulmona, dopo le frasi contro i gaysit-in contro il sindaco Federico / Foto

Un centinaio di rappresentanti dell'arcigay delle quattro province abruzzesi e di altre regioni d'Italia in città per contestare le frasi omofobe del sindaco. Lui si scusa, offre confetti e ribadisce: "Le mie frasi sono state travisate"

SULMONA. Il tam tam sul web è riuscito: un centinaio di rappresentanti dell'arcigay delle quattro province abruzzesi e di altre regioni d'Italia si sono incontrati a Sulmona per contestare il sindaco Fabio Federico. E allo stesso tempo è scoppiata la pace tra la comunità omossessuale e il primo cittadino peligno, al centro della polemica per un video su Youtube che rilancia un'intervista con frasi dal contenuto omofobo rilasciata a un'emittente televisiva locale nel 2004. A suggellare la pace sono stati i confetti, prodotto tipico che ha fatto conoscere Sulmona nel mondo.

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I manifestanti hanno raggiunto la cittadina in mattinata e hanno sfilato per le strade. Il corteo è partito da piazza Tresia ed è arrivato a piazza XX Settembre. Inizialmente la protesta doveva svolgersi davanti alle finestre del municipio. Ma non è stata concessa l'autorizzazione. Tuttavia proprio da palazzo di città è arrivato un chiaro segnale di distensione.

Ad accogliere i manifestanti in città è stato il presidente del consiglio comunale, Nicola Angelucci. Ha offerto ai presenti dei confetti giallo-rossi (i colori della città) e un biglietto con cui il sindaco ha dato il benvenuto a Sulmona. Poi il primo cittadino in persona ha incontrato i rappresentanti della comunità gay e, scusandosi, ha ribadito la sua posizione: "Le mie frasi sono state travisate, quello su Youtube è un montaggio ad arte. Mi fa piacere che siate a Sulmona".

Pace fatta, dunque, nonostante il video su internet resti e le frasi di Federico destino più di un dubbio.
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