Tasse, mobilitazione confermata

Oggi consiglio comunale nella zona rossa, domani corteo a Montecitorio.

L’AQUILA. L’annuncio del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, di un decreto legge di proroga della sospensione - per il 2010 - delle tasse alle popolazioni terremotate, non è bastato a far rientrare la mobilitazione decisa lunedì. Confermata per domani la manifestazione davanti a Montecitorio, promossa da enti locali e associazioni produttive sindacali, alla quale è prevista l’adesione di tanti cittadini. E questa mattina tutti nella zona rossa per una seduta del consiglio comunale che si terrà provocatoriamente a piazza Palazzo, davanti al Municipio gravemente danneggiato dal terremoto. È questa la risposta del territorio «deciso, dopo tante promesse disattese, a non abbassare la guardia fino a quando gli annunci non si trasformeranno in atti ufficiali».

A ribadirlo è la presidente della Provincia, Stefania Pezzopane. «Se Bertolaso annuncia la proroga dell’esenzione delle tasse per il 2010, vuol dire che non era troppo quello che chiedevamo. La nostra richiesta era di essere trattati alla stregua di altre emergenze. Bene, ci hanno dato ragione. Adesso si approvi celermente il decreto. La proroga delle tasse è linfa vitale per questa città che reclama normalità, ma ancora vive il dramma di sfollati e macerie. Serve a far ripartire l’economia, serve al commercio, alle imprese, che hanno bisogno di una forte iniezione di fiducia». Per Giovanni Lolli, deputato del Pd, «gli aquilani devono avere lo stesso trattamento riservato ad altri. Cosa per altro indicata nella mozione che il Parlamento ha votato all’unanimità. Lo strumento con il quale si affrontano cose del genere è la Finanziaria.

Il Governo ha inteso prendere altre strade? Bene! Purché annunci e impegni si trasformino, e presto, in cose concrete. Ho molta stima di Bertolaso, ma non possiamo più fidarci - come abbiamo fatto in questi mesi - delle promesse del Governo. Non ci fermeremo fino a quando non vedremo questo decreto legge. Il tutto sapendo» conlude Lolli «che non c’è tempo da perdere». Di «incredibile pantomima» parla il vice presidente del consiglio regionale Giorgio De Matteis. «Ci troviamo in una situazione assolutamente singolare, che ci lascia perplessi e guardinghi su quello che sta accadendo. Ci saremo aspettati una dichiarazione del Governo e non di Bertolaso, che a quanto pare, ha più autorevolezza di Berlusconi o di Letta». Per De Matteis qualcosa non torna: «Quello che viene promesso poteva essere fatto prima e meglio.

Ora, invece, siamo purtroppo di fronte a una situazione di grave emergenza, soprattutto perché molte persone hanno già dovuto provvedere al pagamento delle tasse, scaduto il primo dicembre. Senza contare l’Ici. La conferma del presidente Chiodi delle parole di Bertolaso non fanno certo chiarezza su questa anomala ed eccessiva autorevolezza del capo della Protezione civile. Esistono solo due motivi che giustificano questo comportamento: o Bertolaso ha una voce più pesante di Berlusconi e Letta o è capace di superare persino l’ostracismo del ministro dell’Economia». Sodddisfatto, anche se non nasconde un pizzico di prudenza, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, impegnato nell’ultima settimana in un’azione di pressing sul Governo e su alcuni parlamentari «in grado di influire sul buon esito della trattativa.

Le dichiarazioni del sottosegretario Letta e poi di Bertolaso, mi fanno ritenere per ora soddisfatto. Ma sarò davvero contento» spiega Chiodi «nel momento in cui vedrò sul decreto la proroga dell’esenzione dalle tasse». Secondo il presidente «la scelta del decreto, e non già dell’inserimento in Finanziaria, è riconducibile a un fatto tecnico legato alla maggiore facilità di ragionamento sulla copertura di spesa». «Non posso più fidarmi del Governo» è, invece, il commento carico di amarezza del sindaco Massimo Cialente, «perché nella Finanziaria non ha mantenuto le promesse fatte a luglio. È disumano pensare di poter ritassare gli abitanti del cratere. È come dire che il terremoto non c’è mai stato. Così domani (oggi per chi legge) il consiglio si farà a piazza Palazzo, anzi nel cortile di palazzo Margherita. È pericoloso? No, visto che questa tragedia è frutto della fantasia di noi poveri aquilani».