Tasse universitarie torna il pagamento e scattano aumenti

L’Udu: ricorso al Tar se l’Ateneo approverà questa linea «Conseguenza dell’introduzione del numero chiuso»

L’AQUILA. Il rischio di un salasso pende sulle teste degli universitari aquilani. Dal prossimo anno accademico si tornerà a pagare le tasse e le somme da sborsare saranno maggiori rispetto a quelle del 2008. A denunciare la situazione è l’Udu (Unione degli universitari) che critica la proposta, discussa nei giorni scorsi dal Senato accademico, che deve essere ratificata dal cda d’Ateneo. L’aumento delle tasse rispetto al 2008 sarebbe, secondo il sindacato studentesco, il prezzo da pagare per l’introduzione del numero chiuso in diversi corsi di laurea. Insomma, poiché si prevede una diminuzione di iscritti si fanno lievitare le tasse, in modo da coprire le spese. Le conseguenze saranno a carico soprattutto della fascia di studenti con famiglie dal reddito medio-basso. Un meccanismo che non piace all’Udu, pronto già a ricorrere al Tar. «Avevamo chiesto da ottobre 2013 di ridiscutere con il ministero un rinnovo dell’accordo di programma», spiegano gli studenti in una nota. «Ma ci sono stati solamente singoli incontri della rettrice con il ministero di cui nessuno sa nulla di concreto». Anzi, nel Senato accademico del 22 luglio si è deliberata quella che l’Udu definisce «la peggiore delle ipotesi possibili». La proposta del Senato prevede una prima rata di 300 euro, uguale per tutti gli studenti e non abbattibile, a cui vanno aggiunti i 156 euro per il pagamento della tassa sul diritto allo studio regionale, per un totale di 456 euro. «A questa somma andrebbero aggiunti ben 220 euro per tutti gli studenti con fascia Isee tra 0 e 21mila euro. Per gli studenti che invece hanno una soglia tra i 21mila e i 53mila euro il contributo aggiuntivo varierebbe dai 220 fino ai 900 euro. Insomma lo studente che avrà, ad esempio, un indicatore Isee con 0 euro dovrà pagare 676 euro, a fronte di qualche decina di euro del pre-terremoto», prosegue la nota. «Solo sul contributo sarà poi possibile una graduazione di sconti di merito. Il risultato rispetto alla tassazione del 2008 sarebbe un incremento per gli studenti a reddito 0 che può arrivare fino al 1000% mentre per i redditi a 30000 di Isee si pagherà fino ad un 50% di tasse in più; per i redditi a 40000 l’aumento sarà del 26%». Una decisione che violerebbe, secondo l’Udu, la spending review del 2012, che prevede, per gli studenti con Isee al di sotto dei 40000 euro, che fino all’anno accademico 2015/2016 non vengano incrementate le tasse universitarie oltre il normale adeguamento Istat, 9,6%. «Tutto questo ovviamente ricalca un chiaro obiettivo per la rettrice: evitare la minore entrata nelle casse di Ateneo che altrimenti si genererebbe a causa del crollo degli immatricolati dovuto all’introduzione del numero chiuso da lei voluto», continua l’Udu. «La proposta della rettrice prevede un’entrata dalla contribuzione studentesca stimabile tra i 14 e i 18 milioni, introito che dovrebbe gravare su un numero di studenti previsto sui 20mila a fronte di un introito pari a 13 milioni quando gli studenti erano 26mila».

Michela Corridore

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