Tentato omicidio, nuove accuse a Savese

La ragazza contesa racconta al giudice che il giovane colpì con un bastone il rivale in amore di spalle

SULMONA. Si fa più complicata la posizione processuale di Daniele Savese, il giovane di Sulmona accusato di tentato omicidio nei confronti di Massimo Cianfaglione di Bagnaturo.

I due sono imputati e parte lesa nel processo: anche se l’accusa per Cianfaglione è di lesioni lievi, sicuramente meno pesante di quella contestata al suo rivale.

Nell’udienza di ieri era in programma la testimonianza chiave, quella della giovane, anche lei di Bagnaturo, motivo della discussione e presente con la sorella al momento della lite tra i due suoi pretendenti, avvenuta nel maneggio di Savese nell’agosto del 2011.

Subito dopo il fatto, la giovane aveva dato una versione diversa che collimava con quella di Savese. Passato qualche giorno cambiò radicalmente il suo racconto, dando ragione all’altro.

Ieri davanti al giudice la giovane, che oggi convive con Cianfaglione, dal quale ha avuto anche un figlio, ha confermato la seconda testimonianza, quella secondo cui Savese avrebbe colpito con un bastone il giovane di Bagnaturo mentre quest’ultimo era girato di spalle e stava allontanandosi dal maneggio.

Ieri è stato ascoltato anche Cianfaglione, il quale ha confermato di essersi fermato con il suo trattore davanti al maneggio per chiedere spiegazioni a Savese che in quel periodo frequentava la sua fidanzata. «Ricordo che c’era stata un’accesa discussione tra noi due», ha detto al giudice Cianfaglione, «poi il vuoto assoluto fino a quando mi sono svegliato in ospedale».

L’uomo è rimasto in coma per molti giorni al San Salvatore dell’Aquila per un gravissimo trauma cranico in seguito al colpo ricevuto da Savese e la sua vita è rimasta appesa a un filo.

La prossima udienza è stata fissata al 25 marzo quando dopo l’ultima testimonianza ci saranno la discussione e la sentenza. (c.l.)

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