Termosifoni fuori uso in tribunale col cappotto

Impossibile restare nelle aule gelide: i processi nelle stanze dei magistrati L’udienza di assise sospesa, con trasferimento in massa in Corte d’Appello

L’AQUILA. Il sistema di riscaldamento nel palazzo di giustizia, ristrutturato appena un anno e mezzo fa, è andato di nuovo in tilt e ieri sono avvenute cose che, finora, non si erano mai verificate in quello stabile con la complicità delle temperature polari. Ieri mattina erano previste una serie di udienze, ma quando magistrati, cancellieri e avvocati si sono resi conto che la temperatura era troppo bassa e insopportabile anche con il cappotto, si è deciso di correre ai ripari pur di non far saltare i procedimenti fissati. La conseguenza di questo è stato l’intasamento di un corridoio al primo piano nel quale ci sono le stanze dei magistrati che avevano udienza: c’è stata la calca anche perché in quel corridoio ci sono pure altri uffici dove sono affluite persone che nulla avevano a che spartire con quelle udienze. Per fortuna non erano fissate le udienze per i rifugiati, di solito molto affollate, altrimenti il caos sarebbe stato ancora maggiore.

Il massimo si è raggiunto nella tarda mattinata, quando si è deciso di interrompere il processo di Assise d’appello per la megadiscarica di Bussi per riparare in Corte di Appello per finire l’udienza. Il paradosso è che quel processo si doveva celebrare in Corte d’Appello ma, viste le molte parti in causa e la mancanza di un’aula grande, si era scelto di farlo svolgere nell’aula magna del tribunale. Ma ieri il freddo era tale che non si poteva resistere nemmeno con il cappotto. Di lì, inevitabilmente, il ritorno alla sede degli uffici giudiziari a Pile. Ma un altro problema di quell’aula magna è la pessima acustica. Anche con i microfoni non si sente quasi nulla. Un disagio che si è ripetuto ieri, ma che era stato segnalato più volte in occasione di altri processi meno importanti.

Il cattivo funzionamento dell’impianto di riscaldamento non è cosa nuova, visto che, in un recente passato, ci sono state proteste anche in occasione di un’udienza preliminare. Queste lamentele sono state segnalate più volte al Comune, ma una soluzione radicale non c’è stata.

Non mancano, nel palazzo, le critiche anche per la mancanza di un bar. I locali ci sono, ma ancora non è stato fatto l’appalto con chi dovrebbe gestirlo. I disagi maggiori sono per i cancellieri, i quali, per andare a prendere il caffè, spesso sono costretti a timbrare l’uscita visto il tempo che si impiega per raggiungere i locali più vicini.

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