Tombaroli con il metal detector

Due denunce della Forestale, sorpresi a frugare vicino a un castello

AVEZZANO. Cercavano reperti archeologici vicino a un antico castello, ma sono stati colti sul fatto dagli uomini del Corpo forestale dello Stato. Due moderni tombaroli marsicani pensavano di fare il colpaccio in trasferta, trovando magari un tesoro prezioso, ma non sono riusciti nel loro intento e si sono fatti trovare con le mani nel sacco.

Si tratta di due uomini, di 46 e 50 anni, di Avezzano il primo e di Tagliacozzo il secondo. Avevano avviato delle ricerche in località Castello di Collefegato a Borgorose, vicino al castello. Dotati di metal detector, strumento che rileva la presenza di metalli di ogni genere a diverse profondità, e piccozze stavano scavando intorno alla struttura quando, dopo una segnalazione, si sono visiti presentare gli uomini della Forestale. Sono stati bloccati e trovati con l'attrezzatura in pugno. Hanno provato a giustificarsi senza successo. Nella zona ci sono numerosi reperti anche perché il castello fu scenario nelle lotte tra i Pretatti e i Camponeschi nel 12esimo secolo. Il castello restò in possesso della famiglia Mareri fino al XVII secolo, ma fu proprietà anche di Giovan Giorgio Cesarini. I due marsicani, difesi dagli avvocati Luca e Pasquale Motta, sono stati denunciati per ricerca di reperti finalizzata a ritrovamenti di valore storico e artistico senza autorizzazione. Sul caso è stata aperta un'inchiesta coordinata dalla Procura di Rieti.

Pietro Guida

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