Torlonia, aule al gelo parte l’occupazione

14 Dicembre 2012

Gli studenti: «Solo promesse dalla Provincia». Oggi incontro coi sindacati In classe temperature di 13 gradi e spifferi dagli infissi dell’edificio

AVEZZANO. "Welcome to Siberia" (Benvenuti in Siberia). Questo è il cartello che gli studenti dell'ultimo piano del Liceo Classico Torlonia hanno affisso sulla porta d’ingresso del corridoio. Con l'arrivo di questa ondata di gelo noi ragazzi ci aspettavamo di trovare in classe un clima caldo e accogliente in cui svolgere le lezioni in tranquillità. Ma così non è stato.

Arrivati lunedì a scuola non è stato possibile togliere guanti, sciarpe e cappotti per le difficoltà di scrivere con le mani ghiacciate e ciò ha provocato un rallentamento delle lezioni. In questo periodo dell'anno scolastico abbiamo un carico di studio molto pesante - siamo arrivati alla fine del trimestre - ma martedì abbiamo deciso di protestare rifiutandoci di entrare nelle nostre aule. Visto che il problema si è ripresentato anche mercoledì, una delegazione di studenti si è recata nella sede della Provincia in via XX Settembre per chiedere una spiegazione in merito ai rappresentanti istituzionali. Il capo del gabinetto del presidente Antonio Del Corvo, l’avvocato Massimo Verrecchia, si è reso disponibile per incontrare un gruppo di studenti, ma non ha fornito loro informazioni nè alcuna possibile soluzione. Per questo motivo ieri mattina, dopo che i tecnici del Comune hanno verificato che la temperatura interna delle aule era inferiore alla norma, abbiamo deciso di proclamare l'inizio dell'occupazione durante la quale verranno svolte attività di potenziamento e di approfondimento, come laboratori di musica e cineforum.

«Non è concepibile che in una scuola che ospita più di 500 studenti ci sia una situazione del genere», ha spiegato Francesco Carrabino, rappresentante d’istituto, «la temperatura minima prevista per legge è di 17 gradi, mentre attualmente quella registrata nelle nostre classi oscilla fra i 13 e i 15. Questa è stata solamente la goccia che ha fatto traboccare il vaso».

All’inizio dell’anno scolastico l’istituto è stato riconsegnato a noi ragazzi solamente in parte. In un’ala del secondo e terzo piano, nell’aula magna e nella palestra principale, infatti, i lavori non sono stati ancora ultimati e mancano gli infissi.

«Ci era stato promesso nell’incontro di due mesi fa con il presidente Del Corvo che gli infissi nuovi sarebbero stati montati entro un mese», ha continuato Carrabino, «addirittura, nell'ala in cui i lavori non sono stati terminati, le finestre mancano del tutto e ciò provoca l’abbassamento delle temperature in tutta la scuola».

Ieri mattina, dopo aver appreso i dati dei tecnici sulle temperature nella scuola, abbiamo deciso di astenerci di nuovo dalle lezioni e ci siamo radunati in assemblea nella palestra piccola per decidere come proseguire la protesta. «Siamo stanchi di essere presi in giro dagli amministratori provinciali che ci avevano promesso una scuola nuova e sicura entro maggio dello scorso anno scolastico», ha precisato Ruben Laconi, rappresentante d’istituto, «per far sentire la nostra voce abbiamo deciso di occupare la scuola. Domani (oggi per chi legge), su suggerimento del dirigente scolastico, Ilio Leonio, ci riuniremo in assemblea con i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil della Micron e della Cartiera. Spiegheranno i motivi della loro protesta, alla quale ci vogliamo unire».

Ieri pomeriggio è cominciata ufficialmente l’occupazione, tanto che alcuni di noi hanno deciso di rimanere a dormire nell’istituto. Nei prossimi giorni andremo avanti con le attività parallele, i laboratori e i corsi di potenziamento. Rimarremo fermi sulle nostre decisioni e andremo avanti con la protesta fino a quando non avremo delle risposte concrete in merito alle nostre richieste perché ci siamo stufati di non essere informati in modo adeguato e di essere presi in giro dai rappresentanti della Provincia.

Pierpaolo Ambrogi

Valentina Di Marco

Giulia Fantauzzi

Flaminia Silvestri

Valentina Silvestri

Francesca Venditti

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