Torna a casa l’alpino eroe ritrovato dopo 70 anni

di ELISEO PALMIERI

Si è svolta nella sala consiliare del Comune di Avezzano la cerimonia della consegna della piastrina identificativa del caporale alpino Francesco Capoccetti, scomparso 70 anni fa nella Campagna di Russia durante la Seconda guerra mondiale. Il sindaco Gianni Di Pangrazio, alla presenza di numerosi alpini, ha consegnato la targa commemorativa alla sorella di Capoccetti, Luisa, di 87 anni, in un clima di profonda commozione. «Una cerimonia significativa e doverosa» dichiara il sindaco «fortemente voluta dall’amministrazione comunale per onorare la memoria di un giovane soldato di appena 22 anni che si seppe fare onore durante le sanguinose battaglie sul Don, tanto da meritare, oltre che il grado di caporale, anche due medaglie al valor militare». Capoccetti venne dichiarato disperso nel 1943 e la sua piastrina è stata ritrovato nel 2014 a Miciurink, a pochi chilometri da Mosca, dove esisteva un campo di prigionia russo. Pur essendo un giovane robusto, l’alpino di San Pelino morì probabilmente di stenti per le condizioni disumane in cui si era venuto a trovare. I genitori di Capoccetti avevano sempre sperato in un suo ritorno dalla Russia, ma invano. È tornato a casa dopo 70 anni “idealmente” con tutti i meriti e gli onori che sono dovuti ad un eroe. La cerimonia ha inteso rendere omaggio anche a tanti militari italiani che hanno sacrificato al vita per la Patria. Hanno commemorato Capoccetti, oltre al sindaco Di Pangrazio, il vice presidente dell’Ana Abruzzi, Pietro D’Alfonso, il presidente del consiglio comunale Domenico Di Berardino, Mario Panunzi, Mario Madonna, il parroco di San Pelino, don Antonio Allegritti. Da alcuni giovani di San Pelino sono stati letti dei brani. L’organizzazione della cerimonia è stata curata dal Comune di Avezzano, dal Gruppo alpini di San Pelino, dall’Unuci e dalla famiglia Capoccetti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA