L’INCHIESTA

Traffico di rifiuti nella Marsica Individuato il basista locale

AVEZZANO. A una svolta l’inchiesta sul traffico di rifiuti nella Marsica. È stato infatti individuato il presunto basista, colui con cui avrebbero preso contatto le aziende per decidere dove...

AVEZZANO. A una svolta l’inchiesta sul traffico di rifiuti nella Marsica. È stato infatti individuato il presunto basista, colui con cui avrebbero preso contatto le aziende per decidere dove depositare i rifiuti tossici. Si tratta di E.C., avezzanese, su cui sono in corso anche indagini per precedenti legati sempre allo stesso settore.

L’uomo, secondo alcune indiscrezioni, avrebbe a che fare con una società locale. Gli investigatori, però, su tutta la vicenda stanno mantenendo il più stretto riserbo. Le indagini, coordinate dalla procura della Repubblica di Avezzano, hanno fatto venire alla luce un vero traffico di materiale pericoloso dalle regioni meridionali fino alla Marsica. Tutto è partito da un blitz della Guardia di Finanza di Avezzano, coordinata dal comandante Davide Lorenzo, che ha portato al sequestro di due tir che trasportavano 27 tonnellate e di rifiuti.

Nei giorni seguenti è venuto fuori uno scenario preoccupante. Sono state sequestrate dalla Forestale e dalle Fiamme gialle altre 80 tonnellate di rifiuti nascosti in due capannoni nel nucleo industriale di Avezzano e nella zona agricola di Luco dei Marsi. Fino a quel momento gli unici indagati nella vicenda erano i due camionisti trovati a bordo dei camion, originari del Casertano, da dove proviene l’azienda proprietaria dell’attività di autotrasporto. Ora spunta un altro nome sul registro degli indagati, quello di una persona che da tempo lavora nel settore dei trasporti. Il suo nome sarebbe inoltre legato ad aziende del posto.

Le indagini, coordinate dal pubblico ministero Vincenzo Barbieri, stanno però muovendo i primi passi e sarebbero solo all’inizio. Sul versante politico e dell’allarme sociale l’attenzione rimane alta. Ieri si è tenuta, su convocazione urgente del presidente Crescenzo Presutti, la commissione Ambiente del Comune di Avezzano in cui sono stati affrontate tutte le questioni legate al traffico di rifiuti illeciti. Il contenuto dei capannoni, dove c’erano scarti ospedalieri, materiale industriale ma anche materiale biologico contenente microrganismi vitali, preoccupa molto i consiglieri comunali componenti della commissione.

Ora però attendono, così come la magistratura e i cittadini, i risultati delle analisi eseguite dall’Agenzia regionale per la tutela dell’ambiente (Arta) che dovrà stilare un documento con gli accertamenti chimici dei cumuli ritrovati nelle strutture industriali sequestrate ad Avezzano e a Luco. I referti potrebbero rendere peggiore la situazione di quanto già non sia.(p.g.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA