Tragedia all’Aquila, uccisa mentre tornava dal lavoro: imputato 20enne alla guida del suv

Chiuse le indagini sul drammatico impatto nel quale ha perso la vita la giovane originaria di Carsoli. Richiesta di processo per il ragazzo che viaggiava sulla Mercedes sotto l’effetto di stupefacenti
CARSOLI. Si avvicina un nuovo, delicatissimo passaggio giudiziario nel caso della morte di Aurora D’Alessandro, la giovane di 26 anni originaria di Carsoli morta in un drammatico incidente stradale avvenuto nella notte tra il 26 e il 27 novembre 2024 lungo via Antica Arischia, nella frazione aquilana di Pettino. La Procura della Repubblica dell’Aquila ha chiuso le indagini e ha formalizzato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di L.D., il giovane alla guida del suv Mercedes che, secondo gli accertamenti, avrebbe perso il controllo del veicolo mentre era sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Il pubblico ministero, Guido Cocco, ha contestato i reati di guida sotto l’effetto di droga e omicidio stradale aggravato. L’imputato sarà difeso dall’avvocato Francesco Valentini. La data dell’udienza preliminare è stata fissata al 13 gennaio 2026, davanti al Gup Marco Billi. A rappresentare le persone offese, i genitori di Aurora, ci saranno le avvocate Velia Nazzarro e Rosalia Tangredi, incaricate poco dopo la tragedia di seguire il procedimento per conto della famiglia. La chiusura delle indagini arriva a pochi giorni da una ricorrenza dolorosa: il 27 novembre 2025 sarà un anno dalla morte di Aurora. Un anniversario che a Carsoli, la sua città, sarà carico di silenzio, memoria e attesa. Attesa di verità, attesa di giustizia. Aurora viaggiava a bordo della sua Volkswagen Fox. Stava rientrando dopo una giornata di studio e lavoro. Si era laureata in Psicologia all’Università dell’Aquila, dove stava svolgendo il tirocinio professionalizzante, e alla sera dava una mano in un pub per arrotondare. Una ragazza determinata, educata, molto amata da amici e colleghi. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la Mercedes condotta dal 20enne avrebbe improvvisamente invaso la corsia opposta, impattando frontalmente contro l’utilitaria della giovane. Per Aurora, nonostante i tentativi di soccorso, non c’era stato nulla da fare. Oggi i genitori chiedono giustizia. Lo fanno senza clamori, senza rabbia urlata, ma con la dignità di chi ha perso tutto e affida allo Stato la responsabilità di un cammino difficile, necessario, inevitabile. L’udienza del 13 gennaio segnerà il primo passaggio formale verso un eventuale processo. Sarà il momento in cui il giudice valuterà le prove raccolte dalla Procura e deciderà se disporre il rinvio a giudizio del ragazzo.
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