Transcom, nessun accordo

Le 276 lettere di licenziamento per ora non partono.

L’AQUILA. Le 276 lettere di licenziamento per ora non partono. La procedura di mobilità è sospesa fino al 14 novembre e nel frattempo ci sarà un nuovo passaggio al ministero, per ottenere altri ammortizzatori sociali in deroga. Si dilatano i tempi per la risoluzione della vertenza Transcom.

Una riunione fiume, iniziata a Pescara, nella sede dell’assessorato regionale al lavoro, alle 14.30 e chiusa ieri solo in tarda serata con la firma di un verbale di intesa.
Nessun accordo, almeno per il momento, in merito alla proposta che prevede il licenziamento di 276 operatori su 349 - che potrebbero essere riassorbiti dalla E-Care - e il mantenimento all’Aquila, da parte di Transcom, di una sede operativa con i restanti 73. Dalla lunga discussione è emersa però la volontà di sospendere, fino al 14 novembre, le procedure di mobilità ormai in scadenza: qualche settimana a bocce ferme, per tastare il terreno circa la possibilità di ottenere, dal ministero del Lavoro, la concessione di un ulteriore periodo di ammortizzatori sociali in deroga.

Attualmente il personale del call center sta usufruendo della cassa integrazione legata al sisma, con una copertura economica fino al 31 dicembre 2009. Su questo fronte potrebbe però intervenire anche il Cicas, il comitato di intervento per le crisi aziendali e di settore istituito dalla Regione Abruzzo.

Dunque, ancora attesa, per conoscere il destino dei dipendenti della Transcom: il fronte sindacale, sia a livello nazionale che locale, ritiene a questo punto fondamentale, per la risoluzione della vertenza, l’operazione messa in atto dalla società E-Care, che opera nello stesso settore, con clienti importanti come Tele 2 e Vodafone, e che ha manifestato la volontà di investire sul territorio aquilano.

Al tavolo pescarese, ieri, era assente l’assessore regionale al lavoro Paolo Gatti, sostituito dal funzionaro Giuseppe Sciullo.
Presenti l’assessore provinciale al lavoro Ermanno Giorgi, il direttore di Confindustria Antonio Cappelli, i rappresentanti di Cgil,Cisl, Uil e Ugl e le Rsu.
Per l’azienda c’erano il capo del personale Giuseppe Bertini e il consulente legale Marco Marazzo.

Ferma la posizione di Ugl e Cisl, contrari alla permanenza di Transcom all’Aquila: «La volontà della maggioranza delle Rsu», hanno spiegato il segretario Ugl Piero Peretti e il segretario Fistel-Cisl Antonio De Simone «è di non trattare con una azienda che intende scaricare la zavorra di 276 dipendenti assunti a tempo indeterminato».
Di parere diverso Cgil e Uil: «Per noi Transcom può rimanere» ha sottolineato Marilena Scimia della Cgil «ma riteniamo fondamentale anche l’arrivo di E-Care».
Per Piero Francazio, segretario Uilcom «i lavoratori che decideranno di restare in Transcom dovranno comunque essere tutelati sotto tutti gli aspetti».