Trasatti: più risorse per le imprese e nuova governance
L’AQUILA. «Per recuperare anni di ritardo occorre semplificare le procedure di assegnazione dei fondi. Ben vengano i 500 posti di lavoro annunciati, ma non sono sufficienti». Il segretario...
L’AQUILA. «Per recuperare anni di ritardo occorre semplificare le procedure di assegnazione dei fondi. Ben vengano i 500 posti di lavoro annunciati, ma non sono sufficienti». Il segretario provinciale della Cgil, Umberto Trasatti, mantiene i piedi per terra, dopo la presentazione dei 10 progetti industriali che potrebbero rilanciare economia e occupazione nel territorio aquilano. Trasatti parla di un primo passo e sollecita l’individuazione di una nuova governance, chiamata a sbrogliare la matassa delle risorse destinate alle attività produttive. «Il vicepresidente della Regione, Giovanni Lolli», afferma il segretario della Cgil, «ha riconosciuto che i risultati positivi dipendono anche dalla capacità che i sindacati hanno avuto di proporre una strada nuova per costruire un futuro migliore in una provincia dove la disoccupazione è arrivata al 28%, dove la Cig è aumentata del 27% e che registra il raddoppio della Cig straordinaria». Secondo Trasatti «ci si avvia verso un cambiamento moderno e innovativo. Ma i 500 posti di lavoro stimati nelle aziende e nei centri di ricerca sono un numero molto inferiore a quello che occorre per recuperare il terreno perduto. Tuttavia, ci sono tutte le condizioni, se sapremo spendere bene i 260 milioni pubblici che avremo nei prossimi anni (e che possono significare circa un miliardo di investimenti privati), per cambiare in profondità un’economia che già prima del terremoto mostrava i suoi affanni». I nodi da sciogliere: «i ritardi e la farraginosità delle procedure per l’assegnazione e la spesa dei fondi del 4%», sottolinea Trasatti, «che in questi anni abbiamo ripetutamente denunciato, talmente complicate e lente (per la concessione di un nulla osta ci sono voluti anche tre anni) che è necessario modificarne la governance. Le procedure vanno semplificate e rese più veloci, garantendo il miglior uso del denaro pubblico, ma anche incentivando gli investimenti delle imprese».
Romana Scopano
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