Treni, aumentano i costi ma la linea Roma-Avezzano-Pescara va in tilt

Continuano i ritardi e scoppia la rabbia dei pendolari: "L’assessore Morra non si fa rispettare da Trenitalia"

AVEZZANO. Trasporti pubblici in tilt, treni in ritardo e abbonamenti in aumento. Esplode l'ira dei pendolari: «L'assessore Giandonato Morra dal suo incontro con Trenitalia ha ottenuto solo l'ennesimo rincaro dei prezzi dei biglietti». Inizia una nuova settimana calda per i traffico ferroviario tra Abruzzo e Lazio. Dopo l'odissea della scorsa settimana, che ha visto la linea bloccata per un guasto nella stazione di Palombara-Marcellina causato dal maltempo e poi per un furto di rame tra Lunghezza e Bagni di Tivoli, i lavoratori e gli studenti che ogni giorno raggiungono in treno la capitale speravano che il peggio fosse passato. Ma non è stato così. Ieri mattina, infatti, tutti i convogli in partenza dalla Marsica per Roma sono arrivati a destinazione con una media di 25-30 minuti di ritardo che, tradotto in termini lavorativi, significa almeno mezz'ora di permesso per i dipendenti pubblici e un sostanzioso ritardo alle lezioni per gli universitari.

«Dovremmo ringraziare l'assessore regionale ai Trasporti, Morra per tutto quello che sta facendo», ha scritto ironicamente in una nota inviata a tutti i pendolari Daniele Luciani, del comitato marsicano, «grazie per rappresentarci nelle riunioni con Trenitalia, anche se non ci invita, grazie per come rappresenta i nostri diritti, grazie per la volontà che mette nel far rispettare gli impegni presi da Trenitalia e Rfi».

Durante il tavolo convocato la scorsa settimana dall'assessore Morra per esaminare con i responsabili di Trenitalia i disagi verificatisi sulla linea era stato chiesto dalla Regione un maggiore impegno alla società nella gestione degli orari di arrivo e partenza dei treni. Impegno che, di fatto, è stato disatteso già ieri con ben sei treni, generalmente utilizzati dai pendolari per recarsi al lavoro, in ritardo. Ma non è finita. L'ira dei pendolari è tangibile anche per l'ennesimo aumento del costo dei biglietti e degli abbonamenti mensili che scatterà a partire dal primo febbraio.

In media lavoratori e studenti spenderanno il prossimo mese dai 2 ai 3 euro in più rispetto a gennaio, senza avere, almeno per il momento, un servizio efficiente garantito. «L'unica cosa sensata che Morra ha ottenuto dal suo incontro con Trenitalia», ha concluso Luciani, «è stato l'aumento dell'abbonamento dal primo febbraio. L’aumento non è eccessivo, ma non accettiamo la presa in giro in un periodo come questo di continui ritardi e soppressioni».

Eleonora Berardinetti

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