Truffa Gratta e vinci, condannata coppia di tabaccai che intascava i biglietti vincenti

2 Febbraio 2022

I fatti risalgono al 2017. La pena è di 20 giorni di reclusione più le spese processuali e i danni da risarcire

SULMONA. Erano finiti sotto processo perché secondo l’accusa, tramite un espediente, riuscivano a verificare se tra i biglietti Gratta e vinci in vendita nella loro tabaccheria vi fossero quelli vincenti. Vincite che intascavano, rimettendo in
vendita gli altri tagliandi senza premi. Ieri per due coniugi sulmonesi, Alessandro Santoro e Cristina Previtale, è arrivata la sentenza: venti giorni di reclusione, risarcimento del danno alla parte civile e il pagamento delle spese processuali per 1500 euro. I fatti risalgono al 2017 quando la coppia, secondo le accuse contenute nel capo d’imputazione, avrebbe “grattato” i biglietti quel tanto che bastava per metterli sotto al lettore ottico di Lottomatica che,
abbinando la lettura al codice a barre del tagliando, ne rivelava l’eventuale vincita. A denunciare la “pratica” illecita della coppia fu il titolare di una tabaccheria concorrente che dopo essere venuto in possesso di uno dei tagliandi incriminati si rivolse alla Guardia di finanza facendo scattare i controlli. I due esercenti, assistiti in giudizio dall’avvocato Alessandra Baldassarre, hanno sempre respinto ogni tipo di  accusa, dando una versione completamente diversa dei fatti. (c.l.)

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